978880621992GRA

Ada Gobetti Marchesini ProsperoDiario partigiano

Un libro di lotta, coraggio, passione e speranza. Uno dei documenti piú avvincenti e appassionati della Resistenza.

«Questo libro di memorie della Resistenza ha un carattere d’eccezione, piú che per l’importanza dei fatti che racconta, per la persona che l’ha scritto e il modo in cui la guerra partigiana viene vista e vissuta. È il libro d’una donna la cui vita era già segnata dalla lotta antifascista: Ada Prospero, la vedova di Piero Gobetti, il giovane martire del primo antifascismo italiano, animata da una passione di libertà, da un bisogno di azione, da un coraggio eccezionali… il libro d’una madre che va a fare la guerra partigiana insieme a suo figlio di diciott’anni, e con lui divide pericoli e disagi.

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Lettere condannati a morte Resistenza

Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana

Centododici partigiani vengono catturati dai tedeschi o dai fascisti e già sanno che saranno giustiziati dal plotone d’esecuzione o uccisi dalle torture. Scrivono ai familiari, alla madre, alla moglie, alla fidanzata, ai compagni di studio, di lavoro, di vita. Appartengono alle realtà sociali e culturali piú diverse. Tutti vivono, per la prima e l’ultima volta, l’atroce esperienza di «un tempo breve eppure spaventosamente lungo, in cui si toglie all’uomo il suo piú intimo bene, la speranza», e in cui sono costretti, in preda allo smarrimento e all’angoscia, a «dare ordine» al proprio destino e al proprio animo.

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Classe

Giulio GuidorizziEnea, lo straniero

ISISS “F. Da Collo” – Conegliano
Classe: III AT

Enea, un giovane uomo sopravvissuto alla devastazione della sua città, parte in compagnia di suo padre e suo figlio con un compito importante: trovare una nuova patria. Aiutato dalla piccola parte di un popolo che prima era quello troiano, viaggia per anni alla ricerca della terra su cui stabilirsi. Affrontando ostacoli e sfide, Enea impara a superare le difficoltà della sua vita.

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978880624890HIG

Nadia TerranovaTrema la notte

«C’è qualcosa di piú forte del dolore, ed è l’abitudine». Lo sa bene l’undicenne Nicola, che passa ogni notte in cantina legato a un catafalco, e sogna di scappare da una madre vessatoria, la moglie del piú grande produttore di bergamotto della Calabria. Dall’altra parte del mare, Barbara, arrivata in treno a Messina per assistere all’Aida, progetta, con tutta la ribellione dei suoi vent’anni, una fuga dal padre, che vuole farle sposare un uomo di cui non è innamorata. I loro desideri di libertà saranno esauditi, ma a un prezzo altissimo.

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Insegnante

Pat BarkerIl silenzio delle ragazze

Maura Giannattasio, Torino

Fin dall’immagine di copertina de Il silenzio delle ragazze, il lettore può evincere il diverso punto di vista dell’autrice rispetto all’Iliade omerica. In primo piano c’è una donna ammantata di rosso con lance alle spalle. La donna è Briseide, il premio vinto da Achille e contesa con il re acheo Agamennone. E a raccontare la distruzione di Troia è proprio Briseide che, sopravvissuta miracolosamente al massacro di Lirnasso, sua città natale, è catturata da Achille per farla sua schiava.

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978880625161HIG

Paolo MalagutiIl Moro della cima

Paolo Malaguti torna a raccontare la Prima guerra mondiale con gli occhi di un personaggio leggendario che, incredibile a dirsi, è esistito davvero.

Da quando era poco piú di un bambino, Agostino Faccin, che tutti chiamano «il Moro», ha una sola certezza: l’unico luogo in cui si sente al riparo dal mondo è tra i boschi di larici, i prati d’alta quota, e qualche raro alpinista… Cosí, quando gli danno in gestione un rifugio, sembra che la sua vita assuma finalmente la forma giusta. Ben presto in pianura si diffonde la fama di quell’uomo dai baffi scuri e la pelle bruciata dal sole, con i suoi racconti fantasiosi e le porzioni abbondanti di gallina al lardo. E in tanti salgono fin su per averlo come guida, lui che conosce come nessun altro quell’erta scoscesa di pietre bianche e taglienti.

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978880625260HIG

Mario LodiIl paese sbagliato

Il paese sbagliato alla sua prima pubblicazione, nel 1970, mise a nudo le deficienze di una scuola rigida che escludeva i piú fragili. Da allora è trascorso mezzo secolo, ma siamo ancora lontani dal garantire un’istruzione capace di contrastare ogni forma di discriminazione, mentre è cambiata profondamente la relazione dell’infanzia con il gioco, l’intrattenimento e le fonti di informazione.

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