Viola ArdoneOliva Denaro

Annamaria Petriccione, Torino

Perché per noi è difficile, Maddalena? Perché abbiamo bisogno di battaglie, di petizioni, di manifestazioni? Di bruciare reggiseni, di mostrare mutande, di implorare di essere credute, di controllare la misura delle gonne, il colore del rossetto, la larghezza dei sorrisi, l’impellenza dei desideri? Che colpa ne ho io se sono nata femmina?

Viola Ardone è un’insegnante come me e come me immagino si ritrovi a parlare spesso tra i banchi di scuola di femminismo, parità di sessi e mascolinità tossica. Tutte parole che per molti dei nostri alunni sembrano difficili da comprendere, senza un fatto da cui partire, un documento, qualcosa su cui riflettere concretamente. Ecco perché credo che Ardone ci abbia fatto un grande regalo, raccontandoci la storia di Oliva Denaro.

Siamo negli anni ’60, in un paesino siciliano conducono la loro esistenza i coniugi Denaro con i loro tre figli: Fortunata, Oliva e Cosimino. La primogenita vive segregata tra le mura di casa, dopo essere stata costretta a un matrimonio riparatore perché rimasta incinta. Oliva, ha sempre saputo che la legge per una donna è una sola: deve mantenersi pura, perché come dice sua madre «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia».

Ma la protagonista del romanzo conosce anche la storia degli uomini protetti dalla legge, che sanno prendersi le donne con la forza. Quando, però, accade a lei, Oliva trova il coraggio di opporsi: denuncia il suo aguzzino e in tribunale ripete forte e chiaro che lei non lo ha mai voluto e non ha mai acconsentito a unirsi a lui.

La storia di Oliva Denaro, non può che ricordarci quella di Franca Viola, che per l’Italia è stata la prima donna a rifiutare un matrimonio riparatore, ma ce ne sono state tante altre che hanno fatto rumore, che si sono ribellate alle leggi antiquate, a quelle libertà strappate, a chi non le voleva indipendenti e acculturate.

Oggi di passi avanti ne abbiamo fatti, ma la verità è che c’è ancora molta strada da percorrere e tantissime battaglie da combattere.

Annamaria Petriccione insegna Lettere all’Istituto Plana di Torino.