memoria

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Massimo ZamboniL’eco di uno sparo

Una storia che chiedeva di essere raccontata, rimasta sepolta insieme alle tante storie rimosse di questo Paese. Un libro sofferto, inconsueto, che è insieme una presa d’atto, un amaro bilancio e una terrestre ballata incantatrice. La memoria va trasmessa, ci dice Massimo Zamboni, e «tocca ai nipoti tramandare, sottraendo ai genitori un compito che non avrebbero potuto svolgere con giustezza».

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Lidia Beccaria RolfiL’esile filo della memoria

Un romanzo. Una testimonianza. Una storia privata. Una voce da salvare: la guerra e la pace raccontate da una donna.

Ravensbrück, 1945: Lidia Beccaria Rolfi, deportata politica, liberata dagli Alleati, inizia la lunga marcia verso l’Italia. Russi, americani, donne e bambini, prigionieri nazisti, malati e moribondi: tutti insieme incontro a una pace ancora da inventare.

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Michela PonzaniGuerra alle donne

Un libro necessario per rileggere gli anni della Seconda guerra mondiale dalla parte delle donne.

Attraverso le lettere private del fondo Rai-La mia guerra e dell’Archivio della memoria delle donne di Bologna, Michela Ponzani ricostruisce la guerra combattuta, vissuta e subita dalle donne italiane tra il 1940 e il 1945, e indaga a fondo i meccanismi che portano alla degradazione della donna e del corpo femminile.

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Primo LeviSe questo è un uomo

Testimonianza sconvolgente sull’inferno dei Lager, libro della dignità e dell’abiezione dell’uomo di fronte allo sterminio di massaSe questo è un uomo è un capolavoro letterario di una misura, di una compostezza già classiche. È un’analisi fondamentale della composizione e della storia del Lager, ovvero dell’umiliazione, dell’offesa, della degradazione dell’uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio.

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Ta-Nehisi CoatesIl danzatore dell’acqua

«È la memoria la via, è la memoria il ponte fra la dannazione della schiavitú e la benedizione della libertà».

Nella piantagione di Lockless vive Hiram Walker: ha diciannove anni ed è nato schiavo, ma possiede qualcosa che lo rende unico. Il padre di Hiram è il proprietario della piantagione: come spesso accadeva all’epoca, ha messo incinta una schiava e l’ha poi venduta quando Hiram era solo un bambino. Della madre Hiram non ricorda niente, nonostante la memoria portentosa che, insieme alla sua intelligenza, gli ha permesso di lavorare a stretto contatto con i bianchi.

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Nora KrugHeimat

Il miglior graphic novel 2018 per «The New York Times», «The Guardian» e «The Comics Beat».

«Come fai a sapere chi sei se non capisci da dove vieni?»

Una giovane donna alla ricerca delle proprie radici che affondano nel periodo e nel luogo piú complessi del Novecento: la Germania hitleriana. Nora Krug setaccia archivi, colleziona foto, scova cimeli, rievoca memorie per ricostruire le vicende della sua famiglia e comprendere che ruolo essa abbia avuto durante il nazismo.

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Art SpiegelmanMaus

«Forse i fumetti, cosí popolari, semi-illetterati, disordinati, sono un modo appropriato per dire l’indicibile».

Art Spiegelman è un cartoonist della New York di fine anni Settanta, suo padre Vladek un sopravvissuto all’orrore dell’Olocausto. A fare da ponte tra due vite e due caratteri tanto diversi c’è il racconto di un’esperienza indicibile, quella della deportazione e della vita al campo di concentramento di Auschwitz.

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Laurent BinetHHhH

Reynard Heydrich è il gerarca piú spietato del Terzo Reich, il piú stretto collaboratore di Himmler e l’ideatore della Soluzione finale, lo sterminio sistematico degli ebrei. Macellaio di Praga, Bestia bionda, Cuore di ferro lo chiamano. Un uomo dall’infanzia problematica, segnata da due traumi: da una parte la voce stridula e l’aspetto effeminato che gli valgono l’appellativo di capra e dall’altra il mistero di una presenza ebraica all’interno della propria famiglia.

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Cesare PaveseLa luna e i falò

All’indomani della Liberazione, dopo molti anni passati in America, Anguilla fa ritorno al paese delle Langhe in cui è cresciuto. Eppure, a Santo Stefano Belbo tutto sembra essere rimasto uguale, immobile: «stessi rumori, stesso vino, stesse facce di una volta. I ragazzetti che correvano tra le gambe alla gente erano quelli; i fazzolettoni, le coppie di buoi, il profumo, il sudore, le calze delle donne sulle gambe scure, erano quelli. E le allegrie, le tragedie, le promesse in riva a Belbo». Anche Nuto, l’amico di sempre, è ancora là. E con lui Anguilla decide di ripercorrere i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza alla ricerca delle proprie radici.

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