Classe

Samuele CornalbaBagai

ISISS F. Da Collo, Conegliano (TV)
Classe III D

Bagai di Samuele Cornalba mi ha colpito profondamente. È un libro breve e semplice, capace di farti riflettere su quel periodo della vita in cui sei sospeso tra l’essere adolescente e adulto. L’autore descrive l’ultimo anno di liceo dei protagonisti, ragazzi senza punti di riferimento che si ritrovano spaesati nella vita quotidiana. Ho riconosciuto molte emozioni descritte: incertezze, paure e quel senso di smarrimento che tutti proviamo.

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Marco BalzanoBambino

Una storia veloce quanto un proiettile che attraversa guerre, confini, tradimenti. Come in Resto qui, Marco Balzano torna al grande romanzo storico e civile. E lo fa con il suo personaggio piú duro, impossibile da dimenticare.

Mattia nasce a Trieste nel 1900. La sua infanzia irrequieta, forse, è già un presagio: un fratello che parte per l’America, un amico che presto lo abbandona. Quando scopre che la donna che lo ha cresciuto non è la sua vera madre, dentro di lui qualcosa si spezza e nel petto divampa un fuoco freddo che non saprà mai domare.

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Murakami HarukiLa città e le sue mura incerte

Diciassette anni lui, sedici lei, il primo amore, il tempo di un’indimenticabile estate. Tra passeggiate lungo il fiume o in riva al mare, speranze sussurrate su una panchina e sogni affidati alle righe di una lettera, lei gli racconta di una città circondata da alte mura: i ponti di pietra, la torre di guardia, un orologio senza lancette, una biblioteca. Qui le persone conducono un’esistenza frugale, ma senza privazioni. In realtà la vera lei è lí che vive, gli confida. Quella davanti a lui è soltanto un’immagine sbiadita, un’ombra, che ha preso il suo posto.

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Percorsi

Beatrice SalvioniLe storie come antidoto alla paura

Per l’Oxford Dictionary Brainrot è la parola del 2024. Spappolamento del cervello. La causa è un consumo eccessivo di materiale spazzatura, banale, di breve durata e poco stimolante. Ne siamo tutti vittime. Se la realtà contemporanea è cosí simile all’inferno di Bosh, è comprensibile da dove nasca la tentazione di azzerare la nostra capacità di pensare e, di conseguenza, di soffrire. È un’illusione, certo. Come quando da bambini la nonna ci dava acqua e zucchero dicendo che poi saremmo guariti.

Ma in mezzo al caos c’è una salvezza. Un antidoto autentico per proteggerci dal desiderio di annullarci. E sono le storie. Le storie ci rendono umani. Prendono il caos e gli danno un ordine.

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Riccardo FalcinelliVisus

Dopo Cromorama e Figure, Riccardo Falcinelli rivoluziona ancora il nostro sguardo su qualcosa che diamo per scontato: le facce. Nell’arte, nei film, nelle pubblicità, su TikTok e anche nello specchio ogni mattina.

Pubblicando i selfie su Instagram ci poniamo gli stessi problemi che si è posto ogni artista e comunicatore nella Storia: cercare di rendere una faccia piú eroica, autorevole, addirittura divina. O magari conferirle valori morali, come i pittori del Rinascimento, che ritraevano i sovrani accanto a una colonna o una tenda per esprimere maestà e prestigio. La faccia è la parte del corpo piú soggetta ad attribuzioni di senso: anche se tendiamo a considerarli qualcosa di «naturale», i volti sono sempre una costruzione culturale.

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Gianrico CarofiglioElogio dell’ignoranza e dell’errore

Una riflessione inattesa su due parole che non godono di buona fama. Un’allegra celebrazione della nostra umanità.

Fin da bambini ci raccontano che se sbagli prendi un brutto voto; se sbagli non vieni promosso e non fai carriera, in certi casi addirittura perdi il lavoro; se sbagli perdi la stima degli altri e anche la tua. Sbagliare è violare le regole, sbagliare è fallire. Per l’ignoranza, se possibile, i contorni sono ancora piú netti: l’ignoranza relega alla marginalità.

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Paola MastrocolaIl dio del fuoco

Una madre getta nel vuoto suo figlio appena nato, perché debole e deforme. Quella madre è Era, regina del cielo; quel figlio è un dio, Efesto. Che precipita dall’Olimpo per nove giorni e nove notti, finché non si adagia sul fondo del mare. Lo raccolgono due ninfe, Teti ed Eurinome, che lo cresceranno nel cuore degli abissi. Lí Efesto imparerà a trovare la pace nel fuoco: fonderà i metalli, forgerà gioielli, diventerà un artista cosí famoso che persino Era sarà ammaliata dalle sue creazioni. Ma chi è stato abbandonato ha una ferita sempre aperta, e l’arte forse è solo un modo di rimarginarla.

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Insegnante

Chiara GamberaleDimmi di te

Filomena Gagliardi, Ascoli Piceno

Dimmi di te di Chiara Gamberale è un libro che ho sentito l’esigenza di leggere fin dal primo momento in cui ne ho sentito parlare: mi ha chiamato innanzitutto il titolo. In seconda istanza l’interesse per l’altro che scaturisce dal titolo stesso e dai vari canali social attraverso cui l’autrice ha lanciato il romanzo. Viviamo in un’epoca in cui sappiamo dire solo «io» e non sappiamo piú ascoltare. A volte basterebbe chiedere un «come stai»: capiremmo molto dell’altro e, paradossalmente, anche di noi stessi.

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Maura GancitanoErotica dei sentimenti

L’educazione sentimentale è spesso confusa con le buone maniere, il bon ton, il galateo, vale a dire con un insieme di regole e codici considerati socialmente appropriati, a cui bisogna adeguarsi con ubbidienza. L’idea generale è che si tratti di un modello di comportamento che ha lo scopo di affrontare in modo razionale le pulsioni, le emozioni, i sentimenti, e tutti quegli aspetti della persona che per definizione sono romantici e travolgenti. Ma come si può invitare al controllo di qualcosa che è privato, intimo e che dovrebbe rimanere libero per definizione? Non sono proprio quei vissuti emotivi che ci rendono davvero noi stessi?

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