Viola ArdoneOliva Denaro

14+

Dopo lo straordinario successo de Il treno dei bambini, Viola Ardone torna con un’intensa storia di formazione. Quella di una ragazza che vuole essere libera in un’epoca in cui nascere donna è una condanna.

È il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa – glielo ripete ossessivamente la madre – che «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia». Le piace studiare e imparare parole difficili, correre «a scattafiato», copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema (anche se i film non può andare a vederli, perché «fanno venire i grilli per la testa»), cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro. Non le piace invece l’idea di avere «il marchese», perché da quel momento in poi queste cose non potrà piú farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio. Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no.

Viola Ardone sa trasformare magnificamente la Storia in storia raccontando le contraddizioni dell’amore, tra padri e figlie, tra madri e figlie, e l’ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa, soprattutto se è imposto con la forza.

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«l romanzo di Viola Ardone racconta cosa sia la libertà, in un tempo in cui questa parola è strattonata nelle piazze, e quanto sia costata. La libertà delle ragazze, cosí fragile. Lo fa piano, senza intenzione di spiegare o educare, senza retorica alcuna, lo fa lasciando parlare una storia semplice» (Concita De Gregorio su «la Repubblica»).

Serena Dandini sul suo profilo Facebook ha scritto: «La storia di questa quindicenne che vive nella Sicilia degli anni Sessanta mi ha rapita, la sua voce è tenera e poetica ma sempre credibile e coinvolgente e ci fa tornare indietro, in un’Italia che appare antica, ma in realtà ci parla del nostro presente molto piú di quanto sembri».

«È una storia ambientata nei primi anni Sessanta, quella narrata da Oliva Denaro, ma che per molti aspetti ci riporta all’oggi, allo sguardo malevolo verso le vittime di molestia, ai processi per stupro che colpevolizzano chi denuncia, a una condizione femminile mai completamente libera “dal peso di essere donna”» (Simonetta Fiori, «il venerdí – la Repubblica»).

«Viola Ardone racconta un personaggio femminile indimenticabile, fragile eppure fortissimo, capace di liberarsi delle catene del pregiudizio e di offrire il proprio dolore al servizio di altre donne» (Marzia Fontana, «la Lettura – Corriere della Sera»).

«Oliva Denaro, nella storia raccontata cosí bene da Viola Ardone, ha rifiutato secoli di imposizioni ingiuste e lo ha fatto forte di un sistema valoriale trasmesso da un padre. Qualcuno che ti cammina accanto, che non alza la voce, che non conosce forse la visceralità di una madre, ma tiene d’occhio il mondo intorno a te. E se cadi, è lí pronto a sorreggerti» (Gaia Manzini, «Il Foglio»).

«Viola Ardone sta ripercorrendo, con una felice e apprezzatissima vena narrativa, gli anni successivi al dopoguerra, alla ricerca di punti nodali dell’evoluzione della società italiana» (Mirella Armiero, «Corriere del Mezzogiorno»).

«Un romanzo appassionato» (Titti Marrone, «Il Mattino»).

«Un romanzo potente in cui ogni personaggio meriterebbe pagine intere» (Marta Cervino, «marie claire»).

Pier Luigi Razzano ha intervistato l’autrice su «la Repubblica».

Viola Ardone a colloquio con Angela Bottari, che in Parlamento si è battuta contro il matrimonio riparatore e la violenza sulle donne.