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S. YizharLa rabbia del vento

All’epoca della pubblicazione, oltre cinquant’anni fa, La rabbia del vento in Israele fu al centro di un acceso dibattito e di infinite polemiche: nonostante il tempo trascorso, le questioni sollevate conservano tutta la loro attualità.

La rabbia del vento apparve nel 1949, subito dopo la proclamazione di Israele: il breve racconto narra di un drappello dell’esercito israeliano che ha l’ordine di sgomberare un villaggio palestinese. Armati di tutto punto, i soldati pensano di incontrare resistenza, ma si imbattono quasi esclusivamente in donne, anziani, bambini che vengono caricati su camion e portati in un campo profughi. Solo uno dei militari, il narratore, prova disagio per quell’operazione che considera ingiusta: esprime il suo punto di vista, ma è isolato e viene messo a tacere.

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978880625135HIG

Espérance HakuzwimanaTutta intera

Un romanzo d’esordio dalla vivezza rara, palpitante. Uno sguardo sul mondo completamente nuovo e urgente.

Il fiume Sele taglia in due la città, e Sara ogni giorno lo attraversa per andare nella scuola di Basilici. I suoi studenti arrivano da tutte le parti del mondo e la guardano con diffidenza. La chiamano Signorina Bellafonte, perché anche se è nera (come la maggior parte di loro) non è una di loro: è cresciuta di là dal fiume, suo zio è il guardiano del frutteto, e da quelle parti le pesche le chiamano «oro rosa», perché sfamano molte famiglie.

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978880625288HIG

Sabrina EfionayiAddio, a domani

Il romanzo sincero, potente, di una giovane donna che a soli vent’anni ha vissuto molto piú di una vita.

Sabrina Efionayi ha due madri. Una è Gladys, la sua madre biologica, che è nata in Nigeria ed è venuta in Italia a diciannove anni per lavorare e sostenere la famiglia rimasta a Lagos; non sapeva che il suo mestiere sarebbe stato vendere il proprio corpo. L’altra è Antonietta, è napoletana, e non immaginava che un giorno Gladys avrebbe attraversato la strada tra le loro case e le avrebbe messo in braccio Sabrina, chiedendole di occuparsi di lei, di diventare sua madre.

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Dostoevskij, Memorie

Fëdor DostoevskijMemorie del sottosuolo

Non soltanto non ho saputo essere cattivo, ma non ho saputo essere niente di niente: né cattivo né buono, né canaglia né galantuomo, né eroe né insetto. E adesso passo i miei giorni qui nel mio cantuccio, burlando me stesso con la maligna e del tutto inutile consolazione che, comunque sia, una persona intelligente non può diventare sul serio qualcosa, giacché a diventar qualcosa ci riesce solamente l’imbecille.

Pubblicato nel 1864, Memorie del sottosuolo è il libro che annuncia i capolavori della maturità (Delitto e castigo uscirà appena due anni dopo). Già inconfondibilmente dostoevskiana è la voce che procede allo scandaglio dell’animo umano senza risparmiarsi nulla e senza indietreggiare davanti alle verità piú amare.

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978880624762HIG

Maya De LeoQueer

La prima storia completa delle sessualità e delle identità LGBT+ in Occidente dal XVIII secolo a oggi.

A partire dal Settecento, i piú diversi campi del sapere sembrano esprimere un rinnovato interesse, animato da una nuova volontà di controllo e disciplinamento, verso sessualità e identità di genere: chi e cosa è “normale”? E perché? La storia di queste domande è intrecciata a quella delle risposte, individuali e collettive, resistenti e creative, prodotte dalla comunità LGBT+.

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978880622953GRA

a cura di Marco AimeContro il razzismo

R come razzismo. Quattro ragionamenti per confutare le principali manifestazioni del razzismo, siano esse scientifiche, linguistiche, culturali o istituzionali.

In Europa avanzano movimenti xenofobi e in Italia si denunciano sempre piú spesso episodi di razzismo. Quattro studiosi con competenze diverse provano qui a vagliare i concetti di identità e differenza, a comprendere i diritti dello straniero in Italia, a misurare quanto profonde siano le nostre convinzioni sulle differenze biologiche e culturali e come se ne debba parlare.

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978880621911GRA

Luigi PirandelloIl fu Mattia Pascal

«Una delle poche cose, anzi forse la sola ch’io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal».

Mattia Pascal è un annoiato bibliotecario di provincia, costretto a vivere con una moglie che non lo comprende e una suocera che lo disistima profondamente. In seguito all’ennesima lite famigliare, decide di fuggire dal piccolo paese in cui vive per tentare la fortuna a Montecarlo. E qua, per un beffardo scherzo del destino, vince una grossa somma di denaro alla roulette. L’illusione di poter cominciare finalmente una nuova vita sembra farsi reale. Senonché durante il viaggio di ritorno in treno, una notizia sul giornale lo sconvolge: a Miragno è stato ritrovato il suo cadavere.

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