Consiglio di classe

Classe

Matteo NucciLe lacrime degli eroi

Liceo scientifico Calvino, Rozzano (MI)
Classe: II B
Docente: Maria Camilla Glorioso

Noi siamo generalmente convinti che le lacrime siano segno di debolezza, fragilità, insicurezza, soprattutto in un uomo, ma non è sempre cosí.

Matteo Nucci racconta le lacrime degli eroi. In un viaggio che della carta si fa viaggio di vita, esplorazione, esperienza, l’autore affonda nel mito e nella storia, attraversa i campi di battaglia come le stanze private, esplora l’animo umano analizzando sentimenti di inquietudine, rabbia, tormento, bisogno di sistemare un cuore ferito dalle privazioni, dalle perdite, dai lutti, dalle attese infinitamente rimandate, da speranze addormentate sotto cenere di nostalgie perdute.

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Classe

Fabio GedaAnime scalze

Liceo artistico Midossi, Vignanello (VT)
Classe: II A
Docente: Marco Marzetti

Anime Scalze è un romanzo scritto da Fabio Geda, autore torinese che, grazie alla sua formazione, si concentra sulle storie di giovani alla ricerca di loro stessi. La storia racconta di un ragazzo dalla situazione familiare a dir poco disagiata: il padre irresponsabile conduce una vita da mantenuto dalla primogenita Asia, la quale ha un modesto lavoro in un bar di Torino, e da Ettore, il nostro protagonista, che si prende cura di lui.

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Classe

Marco BalzanoResto qui

Liceo scientifico Baldessano-Roccati, Carmagnola (TO)
Classe: V D
Docente: Cristina Gallina

«Le grandi persone che hanno cambiato il mondo hanno quasi sempre perso le loro battaglie; non è una questione di vincere o di perdere, ma di dignità. Con la dignità c’è ancora la speranza».

Marco Balzano, scrittore e insegnante milanese, apre cosí l’incontro con gli studenti dell’Istituto Baldessano Roccati, il cui tema principale è stato il suo nuovo romanzo Resto qui.

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Classe

Giulio GuidorizziUlisse

Liceo Giorgio Dal Piaz, Feltre (BL)
Classe: IV AS
Docente: Marta Bazzacco

Nessuno è senza nome

«Mio padre ha parlato rompendo il silenzio che aveva avvolto la grande sala. Gli ha chiesto di dirci perché piangeva in quel modo. E di dirci anche il suo nome, in modo che lo sapessero tutti i Feaci. Nessuno è senza nome, né il prode né il miserabile, perché nascendo i genitori lo danno subito ai loro figli, e sempre ci accompagna», cosí Nausicaa parla dello straniero, che scoprirà poi in seguito essere Ulisse, da poco giunto alla corte di Alcinoo nel saggio Ulisse – L’ultimo degli eroi di Giulio Guidorizzi. Il nome è, quindi, una parte importante della storia di un individuo, perché lo accompagna sin dai suoi primi passi.

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Classe

Matteo NucciLe lacrime degli eroi

Liceo Leonardo da Vinci, Terracina (LT)
Classe: III B
Docente: Sandra di Vito

Il saggio Le lacrime degli eroi è stato scritto da Matteo Nucci ed è diviso in tre parti (Nostalgia, Ira e Morte), precedute da una prima sezione intitolata L’età perduta e concluse da una sezione intitolata L’età del rimpianto. L’autore ci propone un vero e proprio viaggio all’interno dei poemi omerici, Iliade e Odissea, concentrandosi sul filo rosso delle lacrime.

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Simon L. Lewis, Mark A. MaslinIl pianeta umano

Liceo scientifico Leonardo da Vinci, Salerno
Classe: III B
Docente: Daniela Giacomarro

Piogge acide, riscaldamento globale, scioglimento dei ghiacciai, queste sono solo alcune delle tematiche affrontate nel saggio Il Pianeta Umano di Simon L. Lewis e Mark A. Maslin, che riflette sul sistema Terra e su una nuova era geologica, l’Antropocene, perché esiste una nuova forza naturale che sta modificando la Terra: l’Homo Sapiens.

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Marcello FoisQuasi Grazia

Liceo scientifico Baldessano-Roccati, Carmagnola (TO)
Classe: V D
Docente: Cristina Gallina

La donna che si fece continentale. E poi mondiale

Nuoro, è ora di partire. Stoccolma, si prepara a ricevere la piú grande onorificenza della sua vita e del mondo. Roma, in una saletta medica le viene data la brutta notizia.

Questi sono i tre momenti fondamentali della vita di Grazia Deledda, autrice italiana e Nobel per la letteratura del secolo scorso, raccontati sotto forma di operetta teatrale da Marcello Fois in Quasi Grazia

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Nadia TerranovaAddio fantasmi

Liceo Nomentano, Roma
Classi: IV I e III M
Docente: Silvia Vitucci

Cara Ida,

vorrei iniziare scusandomi per l’intrusione… Probabilmente non ho alcun diritto di disturbarti, dato che non faccio parte della tua vita e tu non sai neanche chi sono. La persona che scrive però ti conosce a fondo, talmente a fondo che ne rimarresti sorpresa. Non ti serve sapere perché, né come. Sappi solamente che ho vissuto con te questi ultimi giorni, e attraverso la tua memoria, buona parte della tua vita. Questo, forse, se non me ne dà il diritto, di sicuro mi fornisce gli elementi necessari per valutare le tue scelte. Se non vuoi ascoltarmi, va bene. Ti conosco abbastanza da sapere che non lo farai in ogni caso, come non lo hai mai fatto con tutti gli altri.

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Classe

Giuseppe De Rita, Antonio GaldoPrigionieri del presente

IISS Paciolo-D’Annunzio, Fidenza
Classe: IV A
Docente: Silvia Falletta

Il tempo è un caleidoscopio: è formato sempre dalle stesse unità colorate, gli attimi, che si mescolano e rimescolano continuamente, assumendo tonalità piú calde o piú fredde, piú vicine e tangibili, o piú lontane e trascendenti. Presente, passato e futuro si fondono in un ordine caotico, casuale eppure ordinato dagli specchi della nostra mente: cosí rimaniamo prigionieri in quel mondo di colori sfavillanti, ignari di ciò che sta oltre il vetro.

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Gianrico CarofiglioLe tre del mattino

Liceo A. Genoino, Cava de’ Tirreni (SA)
Classe: V C
Docente: Erminia D’Auria

Come conobbi (davvero) mio padre

Il rapporto tra padre e figlio è come una lunga corsa sulle montagne russe: si incomincia piano e si sale, gradualmente, fino ad arrivare a un precipizio, il momento della scelta; le carrozze si fermano e ci sono due alternative: scendere in picchiata verso confronti, consigli, delusioni e soddisfazioni oppure rimanere fermi. Cosa accadrebbe se una di quelle carrozze rimaste ferme, per una fortuita combinazione, ricominciasse quella corsa?

Gianrico Carofiglio, ex magistrato e scrittore pugliese, prova a dare una risposta a questa domanda nel romanzo Le tre del mattino, in cui la storia di Antonio e suo padre si pone da esempio in una prospettiva universale, in cui il distacco tra genitore e figlio non si erge come un muro invalicabile.

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