Consiglio di classe

Classe

Romolo BugaroEffetto domino

Liceo Pascoli, Bolzano
Classe V A
Docente: Giovanni Accardo

Il romanzo Effetto domino è stato scritto da Romolo Bugaro, avvocato specializzato in diritto fallimentare e scrittore padovano. Ambientato tra Padova e Vicenza, è un libro molto attuale e non a caso rispecchia le difficoltà che gli imprenditori incontrano nell’esercitare le loro attività in Italia, soprattutto dopo la grave crisi economica degli ultimi anni.

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Classe

Marco MarsulloI miei genitori non hanno figli

ITG S. Secchi, Reggio Emilia
Classe: II A
Docente: Mariachiara Morello

Pensieri sciolti

S: Credo che questo romanzo riesca a dar vita a una situazione che ad oggi è sempre piú comune: la mancanza di dialogo e di rapporto tra genitori e figli. Inoltre, riesce a trasmettere e a raccontare i fatti con ironia ad ogni tipo di pubblico.

C: Il brano secondo il mio parere fa riflettere sul fatto di non escludere i propri genitori. È meglio avere genitori che tengono ai figli piuttosto che quelli che attribuiscono loro la colpa dei propri errori. I miei genitori non hanno figli mi è piaciuto poiché ti pone nell’ottica di un ragazzo con una famiglia incompatibile.

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Classe

Donatella Di PietrantonioL’Arminuta

Liceo C. Cafiero, Barletta
Classe: IV G
Docente: Silvia Grima

L’Arminuta è un’espressione dialettale che in italiano può essere tradotta come la ritornata. La protagonista del romanzo non ha un nome esplicito, ma è continuamente apostrofata con questo epiteto che, per quanto spersonalizzante, la descrive a pieno: dopo aver vissuto per i primi tredici anni della sua vita in una casa confortevole con quelli che credeva essere i suoi veri genitori, la protagonista viene improvvisamente accompagnata in una nuova casa, sudicia e fatiscente, dove conosce i genitori biologici e cinque fratelli, a lei fino a quel momento ignoti.

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Giorgio SciannaLa regola dei pesci

Liceo Nomentano, Roma
Classi: I I, II M, II A, III L, III A, III F, IV E
Docente: Mariucci, Vitucci, Monaco, Piazzo, Visci, Indovina

La regola dei pesci di Giorgio Scianna: un libro scritto per cercare di capire gli adolescenti, che al giorno d’oggi sembrano raccontati poco e male

La regola dei pesci prende le mosse da un fenomeno attuale, quello della fascinazione subita da una certa parte di giovani occidentali nei confronti di una causa violenta e sanguinaria, quella dell’ISIS; questo fenomeno non può non interpellarci profondamente, facendoci interrogare, come ha fatto Scianna, sulle cause da cui scaturisce tale interesse. Non credo che lo scrittore avesse intenzione di approfondire il fenomeno dei foreign fighters in sé: nel romanzo l’attenzione non si concentra infatti sulla realtà che questi ragazzi vogliono raggiungere, quanto piuttosto su ciò da cui fuggono.

Fuggono dal nostro paese, che si è trasformato in un luogo in cui è difficile per un giovane pensare il proprio futuro.

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Classe

Giulio GuidorizziIo, Agamennone

Liceo Ludovico Ariosto, Ferrara
Classe: I G
Docente: Micaela Rinaldi

Riscritture del finale di Io, Agamennone

Era una sera magnifica. Il cielo immenso era cosparso di stelle lucenti. Soffiava un vento leggero e l’aria trasportava le anime buie e spente di tutti coloro che erano caduti in battaglia.

Era un giorno qualunque, ma la morte di mia figlia lo rendeva il giorno peggiore della mia vita. Da poco io e il possente Agamennone ci eravamo legati in matrimonio; la cerimonia si era svolta nel maestoso tempio di Apollo. Era presente tutta Micene, fuorché Clitemnestra la vendicatrice, la quale, anni or sono, risiedeva al palazzo reale a fianco di mio marito.

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Classe

Donatella Di PietrantonioL’Arminuta

Liceo Genoino, Cava de’ Tirreni (SA)
Classe: V D
Docente: Annamaria Senatore

Sradicata da una vita di agi, strappata all’affetto familiare, smentita nelle convinzioni piú elementari. È la storia di una bambina tragicamente catapultata nella miseria che non è povertà: è una miseria che è sinonimo di mancanza, di solitudine e di abbandono.

«Oggi davvero ignoro che luogo sia una madre. Mi manca come può mancare la salute, un riparo, una certezza. È un vuoto persistente, che conosco ma non supero. Gira la testa a guardarci dentro. Un paesaggio desolato che di notte toglie il sonno e fabbrica incubi nel poco che lascia. La sola madre che non ho mai perduto è quella delle mie paure».

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Gianrico CarofiglioLe tre del mattino

Liceo Cafiero, Barletta
Classe: II A

Antonio è appena adolescente quando gli viene diagnosticata una malattia: l’epilessia. Dopo aver avuto dei consulti medici in Italia, il ragazzo, il padre e la madre, ormai separati, decidono di andare in Francia dal Dottor Gastaut. Dopo questa visita la vita del sedicenne torna ad essere quasi normale, poiché può riprendere le sue vecchie abitudini, che tempo innanzi aveva abbandonato. Poi, ormai diciottenne, torna dal medico francese per l’ultima risposta…

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