Consiglio di classe

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Gianrico CarofiglioLe tre del mattino

Liceo A. Genoino, Cava de’ Tirreni (SA)
Classe: V C
Docente: Erminia D’Auria

Come conobbi (davvero) mio padre

Il rapporto tra padre e figlio è come una lunga corsa sulle montagne russe: si incomincia piano e si sale, gradualmente, fino ad arrivare a un precipizio, il momento della scelta; le carrozze si fermano e ci sono due alternative: scendere in picchiata verso confronti, consigli, delusioni e soddisfazioni oppure rimanere fermi. Cosa accadrebbe se una di quelle carrozze rimaste ferme, per una fortuita combinazione, ricominciasse quella corsa?

Gianrico Carofiglio, ex magistrato e scrittore pugliese, prova a dare una risposta a questa domanda nel romanzo Le tre del mattino, in cui la storia di Antonio e suo padre si pone da esempio in una prospettiva universale, in cui il distacco tra genitore e figlio non si erge come un muro invalicabile.

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Classe

Michela MarzanoL’amore che mi resta

Liceo linguistico A. Meucci, Bassano Romano (VT)
Classe: II B
Docente: Laura Di Domenico

L’amore che mi resta è un romanzo di Michela Marzano, basato su un argomento molto importante, che farebbe riflettere persino chi sostiene di avere un cuore di pietra. È un libro in grado di scavare nel profondo, alla ricerca di quel briciolo di sensibilità appartenente a chiunque. Un libro che insegna cos’è il vero dolore, quello che distrugge, che fa toccare talmente tanto il fondo da far divenire squilibrati e, soprattutto, impotenti.

Questo è ciò che Daria ha dovuto affrontare: la notizia che nessuno vorrebbe mai ricevere. La perdita di una persona fondamentale, che riempie le proprie giornate, con la quale si condivide ogni singolo momento, colei che è indispensabile.

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Fortunato CerlinoSe vuoi vivere felice

Liceo Canudo, Gioia del Colle (BA)
Classe: IV D
Docente: Irene Martino

Gli piaceva cosí tanto che decise di scriverci qualcosa di importante, e allora un giorno iniziò a prendere nota di tutto quello che vedeva e gli passava per la mente. Le velleità, le ambizioni e le delusioni, le angosce, i dolori e le gioie racchiuse nel diario che il piccolo Fortunato conserva gelosamente. I sogni tipici dei bambini, la speranza cieca nel futuro. «Voglio fare l’astronauta, il cantante, l’attore, lo scrittore». La banalità infantile che sfocia nell’assurda maturità dell’uomo adulto.

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Fabio GedaAnime scalze

Liceo artistico Midossi, Vignanello (VT)
Classi: II A, III A, IV AB
Docente: Tania Luciani

Ercole è un adolescente che combatte contro i mostri che da sempre vede uscire dalle crepe dei muri di casa sua; visto il suo nome, ci si aspetterebbe un ragazzo forte e spavaldo ma, in realtà, scopriamo un protagonista pieno di paure, allo stesso tempo coraggioso e spaventato, capace di scendere di colpo da un autobus e inventare una storia assurda per conoscere una ragazza che lo ha colpito e, contemporaneamente, un bambino in continua fuga, alla ricerca di sé stesso e di un po’ di sincerità. 

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Nadia TerranovaAddio fantasmi

Liceo Publio V. Marone, Gioia del Colle
Classe: I A
Docente: Grazia Procino

«Devi cercare il punto dove fa male. Ti vergogni abbastanza di una storia? Vuoi che non la conosca nessuno? Perfetto, è la storia che devi raccontare». Esordisce cosí Nadia Terranova, durante il suo incontro presso il Liceo classico Publio Virgilio Marone rispondendo alla domanda di chi le chiede come sia nato il suo romanzo e perché abbia scelto di raccontare proprio quella storia.

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Roberto VecchioniIl libraio di Selinunte

Liceo scientifico e musicale G. Marconi, Pesaro
Classe: III L
Docente: Anna Sanchini

Il libraio di Selinunte è un romanzo nel quale Roberto Vecchioni narra, in maniera molto scorrevole e piacevole, la storia di un giovane di nome Nicolino. Si tratta di un ragazzo che, grazie alla tecnica del flashback utilizzata dall’autore, racconta di quando, un tempo, da bambino, trascorreva le sue notti ad ascoltare un libraio leggere. In tutto il paese Nicolino era l’unico a farlo, poiché gli altri abitanti, inizialmente incuriositi dall’arrivo di questo particolare omino piuttosto anziano, avevano lasciato perdere il libraio, ritenendolo un fastidio per la popolazione locale.

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Donatella Di PietrantonioL’Arminuta

Liceo L. Ariosto, Ferrara
Docente: Stefania Borini

Scrittura creativa: ispirazioni da L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio

Adalgisa è uscita dalla stanza senza dire una parola, col viso di chi è ferito e sa di aver ferito. Non la rividi piú. Accettai il suo aiuto finanziario anche per Adriana, ma l’amore con cui guardava la foto di suo figlio aveva reciso quell’esile legame che ancora ci univa. Quando il fine settimana tornavo al paese con mia sorella c’era mia madre naturale ad attendermi al pullman. Ora capisco che anche il suo cuore era dilaniato come il mio. La miseria, l’ignoranza e la vita che aveva vissuto l’avevano modellata in tutto ciò che era. Ora l’avevo accettata e perdonata.

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Fortunato CerlinoSe vuoi vivere felice

Liceo Canudo, Gioia del Colle (BA)
Classe: IV D
Docente: Irene Martino

Quante volte ci siamo chiesti «come si fa ad essere felici?» È sin dai tempi di Epicuro che ogni civiltà – ostinatamente – si interroga su questa domanda. Per un bambino che sogna di essere attore, cantante, astronauta, e che invece è abituato alla precarietàal peso delle responsabilità che un’intera famiglia gli pone e che lo rendono «adulto a dieci anni», quale potrebbe essere una via di uscita dal tunnel della realtà nuda e cruda, non affrontabile da un bambino, quale potrebbe essere la via per «vivere felici»? 

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Giulio GuidorizziIo, Agamennone

Liceo Ludovico Ariosto, Ferrara
Classe: II M
Docente: Micaela Rinaldi

Riscritture del finale di Io, Agamennone

Quando il cavallo di legno, simbolo della resa degli Achei, giunse davanti alle mura di Troia, città un tempo feconda e ricca di abitanti, i Troiani gioirono. Per loro erano finiti anni di guerre e sofferenze, le infinite perdite d’uomini erano cessate. Il saggio indovino, il buon Laocoonte, rimuginò tra sé e disse ai suoi concittadini: «Figli di Ilio, troppo facile la resa degli Argivi; sospetto un tranello». I Troiani diedero ascolto al loro acuto sacerdote e, dopo avere a lungo pensato, stabilirono che il dono venisse portato all’interno delle alte mura e che i migliori guerrieri tra loro si appostassero a guardia dell’immenso cavallo per sorvegliarne il grande ventre sospetto. Cosí, quando l’Atride Agamennone, il Laerziade Ulisse e gli altri capi achei sbucarono dalla botola sotto la coda, si videro fronteggiati dalle truppe troiane schierate intorno.

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Fabio GedaAnime scalze

Liceo scientifico Cafiero, Barletta
Classe: II B
Docente: Silvia Grima

Ho ammirato molto il protagonista di Anime Scalze. Ammiro il fatto che Ercole, nonostante la sua situazione familiare, riesca ad andare avanti e a vivere come un ragazzo come gli altri: va a scuola, cresce e si innamora. È incredibile l’amore di Ercole per Viola, una ragazza incontrata per caso e che presto illuminerà i suoi giorni e gli farà dimenticare le ansie e le paure. Ed è altrettanto incredibile l’affetto di Ercole per Luca, il fratellino di cui non conosceva nemmeno l’esistenza e che da questo momento in poi proteggerà con tutto l’amore di un padre mancato.

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