Chiara ValerioLa matematica è politica

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«La matematica è stata il mio apprendistato alla rivoluzione, perché mi ha insegnato a diffidare di verità assolute e autorità indiscutibili. Democrazia e matematica, da un punto di vista politico, si somigliano: come tutti i processi creativi non sopportano di non cambiare mai».

La matematica rivista come prassi politica, e non solo come teoria, è un formidabile esercizio di democrazia: come la democrazia si fonda su un sistema di regole, crea comunità e lavora sulle relazioni. Come la democrazia, la matematica amplia ma non nega. Studiando matematica si capiscono molte cose sulla verità. Per esempio che le verità sono partecipate e pertanto i principî di autorità non esistono; che le verità sono tutte assolute ma tutte transitorie perché dipendono dall’insieme di definizione e dalle condizioni al contorno. Svolgere un problema matematico è un esercizio di democrazia perché chi non accetta l’errore e non si esercita nell’intenzione di capire il mondo non riesce né a cambiarlo né a governarlo.

Chiara Valerio tesse in un pamphlet polemico un parallelo tra matematica e democrazia, due aree che non subiscono la dittatura dell’urgenza.

Leggi un estratto.

«Tutti i dissidenti politici del secolo scorso che ce l’hanno fatta erano matematici o fisici. Leggete questo libro, per favore» (Sandro Veronesi).

«Ci sono libri che avrei voluto esistessero quando ero al liceo. Questo è uno di quelli» (Marco Malvaldi).

«Come studiosa e docente di numeri e come risolutrice d’incognite, la passione per la sua materia traspare da ogni pagina; come cittadina responsabile verso la società, l’amore per la democrazia traspare lo stesso» (Gustavo Zagrebelsky, «la Repubblica»).

«L’obiettivo dell’autrice è sottolineare il valore civile della formazione matematica, la sua funzione di ginnastica posturale del cervello capace di sviluppare un’attitudine all’antidogmatismo, alla capacità critica e in definitiva all’esercizio della rivoluzione intesa come salutare processo di ridiscussione delle forme del vivere civile» (Lorenzo Tomasin, «Il Sole 24 Ore»).

«Un libro che impazza tra le mani dei lettori ovunque: tra le pause caffè, sui treni, sui social media» (Francesca Angeleri, «Corriere della Sera»).

«Valerio è una scrittrice pirotecnica e di matematica ne sa qualcosa, visto che prima di appassionarsi alla scrittura si è dedicata ai numeri. Questo saggio, che sembra un teorema letterario, dimostra che, se un campo è considerato algido e lontano, alla fine è sempre e solo un problema di narrazione» (Serena Dandini, «Io Donna»).

«Un esercizio di intelligenza che si legge tutto d’un fiato» (Luca Illetterati, «il mattino»).

«Troppo riduttivo per definirlo pamphlet, piuttosto un recitativo di immaginazione programmatica» (Giuseppe Lupo, «Il Sole 24 Ore»).

«Quante volte la matematica viene identificata come l’unica certezza indiscutibile? Chiara Valerio, in La matematica è politica fa l’operazione opposta: la indica proprio come emblema della libertà di pensiero» (Davide Gianluca Bianchi, «Avvenire»).

«Una riflessione acuta e originale» (Antonio Calabrò, «Il Piccolo»).

Chiara Valerio è stata ospite al programma di La7 Propaganda Live

e a Eureka Street di Rai News 24

L’intervento dell’autrice a Pordenonelegge 2020: