Chiara ValerioLa matematica è politica

Liceo Cartesio, Triggiano (BA)
Docente: Rosella Santoro
Classe: II B

La matematica è politica, è questo il titolo dell’ultimo libro di Chiara Valerio, matematica, traduttrice e scrittrice. Pubblicato nell’agosto 2020 il libro affronta il tema della matematica e di come la nostra visione di questa materia e la sua funzione siano sempre state fuorviate dal modo in cui ci è stata insegnata.

Infatti, come l’autrice ha ribadito anche nell’incontro online del 4 novembre 2020, la matematica ci viene presentata come se fosse un concetto fuori dal tempo e dallo spazio e quanto piú lontana possibile dall’uomo. Nessuno spiega mai come siano nate le teorie che studiamo e spesso equazioni e formule vengono percepite come sterili strumenti per arrivare al corretto risultato e al voto piú alto.

Chiara Valerio, infervorata, ha spiegato come la matematica sia invece una metafora della vita stessa e come possa diventare una passione e una vocazione. Nelle pagine del libro, la matematica diventa una metafora della vita, un processo in cui si arriva alla verità attraverso la logica uguale per tutti, verità che non sarà mai assoluta, ma mutevole, creatura viva che cambia a seconda della prospettiva. «Le lavagne vanno cancellate anche quando sopra ci hai scritto grandi verità, perché anche gli altri possano scriverci le loro» cosí scrive la Valerio citando un suo professore dell’università e mostrando come la matematica diventi strumento della democrazia, possibile solo se siamo tutti disposti ad adottare il punto di vista dell’altro.

Attraverso una scrittura leggera e veloce tanto quanto la sua “parlantina”, Chiara Valerio trasporta il lettore in un viaggio attraverso i concetti di verità, tempo, cultura e apprendimento disseminando le pagine di aneddoti che rendono La matematica è politica una lettura piacevole e interessante.

La scrittura dell’autrice è piena di amore per l’argomento. Anche durante l’incontro e nelle risposte alle domande degli studenti dei liceo Cartesio ha dimostrato la sua passione per la materia che tutti sembrano odiare e che pare cosí fredda ma che in realtà può diventare il nostro linguaggio per parlare con l’universo. Chiara Valerio ama la cultura, unico mezzo per costruire un cittadino consapevole e responsabile, motore della rivoluzione, e ha stimolato la curiosità degli studenti anche attraverso gli schermi dei dispositivi, rimanendo aperta a imparare qualcosa da loro. Ha cercato di spiegare come la scuola insegni le basi e come solo l’individuo e la sua fame di conoscenza possano elevarla al suo massimo.

Personalmente, ho trovato il libro brillante e ne sono rimasta piacevolmente stupita. Infatti non credevo di avere le conoscenze necessarie per capirlo, ma in realtà un po’ di attenzione è stata sufficiente per coglierne il significato.

Ho amato come è stato affrontato il concetto di tempo. Da quando siamo chiusi in casa a causa della pandemia il presente sembra “accumularsi sopra di noi” mentre il mondo si è fermato, e abbiamo la sensazione di avere sempre meno tempo da perdere, che ci viene restituito dalla matematica e dal semplice atto di svolgere un esercizio, e proseguire passo passo verso la nostra soluzione, non potendo saltare nessun passaggio. Questa azione apparentemente inutile ci dà modo di vivere il momento che stiamo vivendo, senza pensare al prima o al dopo.

È stato rincuorante sentir dire che «Il primo errore di valutazione siamo noi», come recita il titolo di un capitolo. L’errore in matematica viene minimizzato, l’incertezza è inevitabile e ci accomuna tutti, diventa base di un linguaggio comune e filo rosso che ci lega. Leggendo questo mi sono sentita come se mi si desse l’autorizzazione a sbagliare, per crescere, per cambiare e per poi, magari, sbagliare ancora, perché sono umana e un libro sulla matematica mi ha detto che “errare è umano” e, finalmente, io ci ho creduto.

La matematica è politica di Chiara Valerio ha cambiato la mia percezione di questa materia che prima vedevo come la fredda e oggettiva scienza del calcolare numeri sconnessi dalla realtà. Ora, però, so che la matematica è la scienza delle relazioni tra le cose e può aiutarci a riprenderci il tempo. Ho capito come sia il nostro linguaggio universale e il mezzo per dimostrare le mie conclusioni – passo per passo, errore dopo errore – e arrivare alla mia verità che può cambiare, può essere diversa da quella degli altri, ma è supportata dalla scienza delle prospettive. Ora, per me, la matematica è piú umana che mai e non l’ho mai amata cosí tanto.

Marianna