Benedetta TobagiPiazza Fontana

Liceo Canudo, Gioia del Colle (BA)
Classe: V D
Docente: Irene Martino

È da questa Italia che bisogna ripartire

Cosa ancora può dirci Piazza Fontana? Quali i rapporti tra giustizia e politica nel lungo e fangoso processo sulla strage che la vide protagonista? A spiegarlo è Benedetta Tobagi che, il 24 aprile 2020, nonostante la dilagante emergenza da Covid-19, offre una vivida se pure virtuale testimonianza di uno dei periodi piú bui della nostra storia repubblicana. Nella videoconferenza l’autrice evoca l’immagine di una giovane donna, la neonata democrazia italiana, ricca di ambizioni e pretese, sulla quale tuttavia gravava l’eredità pesante di una dolorosissima guerra civile che aveva spaccato la coscienza civica del popolo, in un nuovo clima di paura e di terrore.

Benedetta Tobagi indaga la strage di Piazza Fontana (12 dicembre 1969) a partire dal primo processo sull’attentato, celebrato tra Milano, Roma e infine Catanzaro nell’arco di quasi vent’anni. Trame nere, depistaggi, coperture degli ambienti statali deviati: il sistema della giustizia è sottoposto a una torsione estrema. Eppure il racconto si permea di un respiro fortissimo, ossia quello degli uomini che, spogliati dalle «materialistiche limitazioni» (Gentile) e avendo percepito la vita come missione nella devozione assoluta all’ideale, sono stati disposti a immolare la stessa nella ricerca della verità. Storie tragiche di questo genere, per dirla con la Tobagi, avrebbero la forza di schiacciare la coscienza di un popolo; Piazza Fontana è illuminante in questo senso, in quanto mostra la vigoria di coloro i quali, in un contesto di estrema difficoltà, hanno scelto di lavorare inflessibili nella coscienza e nella volontà del dovere, consegnando un’eredità potentissima a coloro che avrebbero avuto l’onore e l’onere di raccoglierla e renderla viva in una social catena di leopardiana memoria.

È da questa Italia che bisogna ripartire, nella visione comune di una Patria, ove l’interesse pubblico prevalga su quello privato, poiché immanente al concetto di individuo è quello di società. Benedetta Tobagi, infatti, ci lascia una testimonianza importantissima della nostra storia e un insegnamento altrettanto grande, evidenziando come, nonostante la tragedia alimenti un cupo senso di sfiducia, vi siano stati uomini che hanno sacrificato tutto per la libertà e la giustizia. È da questa Italia che bisogna ripartire. Un’Italia che ha la coscienza di avere un’anima. Un’Italia che ha il coraggio di trascendere l’assetto imperante. Un’Italia che è in grado di slanciarsi con impeto verso scenari futuri. Un’Italia che prova a rigenerare se stessa.

Domenico