Paolo Cognetti La felicità del lupo
«In questo libro racconto di Fausto, di come sarei stato io se non fossi diventato scrittore. È un libro dai sentimenti piú piccoli rispetto a Le otto montagne. Lo definirei un libro piú delicato» (Paolo Cognetti).
Arrivato alla fine di una lunga relazione, Fausto cerca rifugio tra i sentieri dove camminava da bambino. A Fontana Fredda incontra Babette, anche lei fuggita da Milano molto tempo prima, che gli propone di fare il cuoco nel suo ristorante, tra gli sciatori della piccola pista e gli operai della seggiovia. Silvia è lí che serve ai tavoli, e non sa ancora se la montagna è il nascondiglio di un inverno o un desiderio duraturo, se prima o poi riuscirà a trovare il suo passo e se è pronta ad accordarlo a quello di Fausto.