Classe

Gianrico CarofiglioLe tre del mattino

Liceo A. Genoino, Cava de’ Tirreni (SA)
Classe: V C
Docente: Erminia D’Auria

Come conobbi (davvero) mio padre

Il rapporto tra padre e figlio è come una lunga corsa sulle montagne russe: si incomincia piano e si sale, gradualmente, fino ad arrivare a un precipizio, il momento della scelta; le carrozze si fermano e ci sono due alternative: scendere in picchiata verso confronti, consigli, delusioni e soddisfazioni oppure rimanere fermi. Cosa accadrebbe se una di quelle carrozze rimaste ferme, per una fortuita combinazione, ricominciasse quella corsa?

Gianrico Carofiglio, ex magistrato e scrittore pugliese, prova a dare una risposta a questa domanda nel romanzo Le tre del mattino, in cui la storia di Antonio e suo padre si pone da esempio in una prospettiva universale, in cui il distacco tra genitore e figlio non si erge come un muro invalicabile.

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978880623061HIG

Valeria ParrellaAlmarina

«Vederli andare via è la cosa piú difficile, perché: dove andranno. Sono ancora cosí piccoli, e torneranno da dove sono venuti, e dove sono venuti è il motivo per cui stanno qui».

Esiste un’isola nel Mediterraneo dove i ragazzi non scendono mai al mare. Ormeggiata come un vascello, Nisida è un carcere sull’acqua, ed è lí che Elisabetta Maiorano insegna matematica a un gruppo di giovani detenuti. Ha cinquant’anni, vive sola, e ogni giorno una guardia le apre il cancello chiudendo Napoli alle spalle: in quella piccola aula senza sbarre lei prova a imbastire il futuro. Ma in classe un giorno arriva Almarina, allora la luce cambia e illumina un nuovo orizzonte.

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Dori Ghezzi, Giordano Meacci, Francesca SerafiniLui, io, noi

Liceo P. Virgilio Marone, Gioia del Colle (BA)
Classe: I A
Docente: Grazia Procino

Com’è stato l’incontro con De André?

Il nostro primo incontro avvenne mentre io arrivavo dal mio periodo di successi negli anni ’60; quando lo incontrai imparai qualcosa di importante: mi fece vedere come il mondo non è poi cosí diverso e che tutti noi parliamo uno stesso linguaggio. La genesi del libro non ha avuto intenzioni particolarmente definite. Mi sono raccontata agli amici, ho raccontato di me e Fabrizio e insieme ci siamo solo lasciati andare; mi piaceva l’idea di poter raccontare qualche aneddoto in ordine sparso, senza una cronologia precisa che facesse però capire il rapporto fra me e lui e fra lui e il mondo. Fabrizio aveva la necessità di raccontare al pubblico e voleva conoscere sempre: quando, infatti, lo si incontrava, non ci si sentiva mai a disagio; sapeva ascoltare e riusciva a capire, a modo suo, cosa avesse ciascuno dentro.

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978880623718HIG

Diego LeoniLa guerra verticale

Come avranno fatto i soldati italiani e austriaci ad arrivare con i loro zaini, le armi, l’equipaggiamento sulle vertiginose pareti alpine? A vivere e sopravvivere tra terra, fango, freddo, ghiaccio, roccia e acciaio?

Quando, il 24 maggio 1915, si aprí il fronte italo-austriaco, nessuno di coloro che avevano teorizzato la guerra di montagna avrebbe mai immaginato che cosa sarebbe stata. Tanto meno coloro che si accingevano a combatterla. La guerra di montagna fu molte guerre: di masse sugli altopiani, alpinistica sulle Dolomiti e sui ghiacciai, sotterranea in tutti i settori, tecnologica e di saperi. Infine, si fece sistema che si autoregolava, sovrapponendosi e sostituendosi a quello alpino.

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Classe

Michela MarzanoL’amore che mi resta

Liceo linguistico A. Meucci, Bassano Romano (VT)
Classe: II B
Docente: Laura Di Domenico

L’amore che mi resta è un romanzo di Michela Marzano, basato su un argomento molto importante, che farebbe riflettere persino chi sostiene di avere un cuore di pietra. È un libro in grado di scavare nel profondo, alla ricerca di quel briciolo di sensibilità appartenente a chiunque. Un libro che insegna cos’è il vero dolore, quello che distrugge, che fa toccare talmente tanto il fondo da far divenire squilibrati e, soprattutto, impotenti.

Questo è ciò che Daria ha dovuto affrontare: la notizia che nessuno vorrebbe mai ricevere. La perdita di una persona fondamentale, che riempie le proprie giornate, con la quale si condivide ogni singolo momento, colei che è indispensabile.

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Insegnante

Paolo GiordanoDivorare il cielo

Rossana De Perte (Conversano)

Giovedì 21 febbraio quasi trecento studenti del Liceo San Benedetto di Conversano hanno incontrato Paolo Giordano. Il romanzo, ambientato in Puglia, narra la storia di quattro ragazzi, la loro giovinezza e la difficoltà del mondo adulto, descrive i desideri e le utopie, l’amicizia totalizzante e la rivalità, la natura, che sa essere molto ostile.

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978880624088HIG

Maurizio BettiniHomo sum

Il senso di umanità dei Greci e dei Romani era migliore del nostro? Quale posto occuperebbe nel mondo antico la Dichiarazione universale del 1948?

Questo libro inizia con un episodio dell’Eneide: il naufragio dei Troiani sulle coste di Cartagine (nei pressi dell’odierna Tunisi, nel canale di Sicilia) mentre sono diretti in Italia. Enea e i suoi vengono accolti dalla regina Didone in nome dell’umanità e del rispetto verso gli dèi, perché le frontiere si chiudono di fronte agli aggressori, non ai naufraghi.

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Classe

Fortunato CerlinoSe vuoi vivere felice

Liceo Canudo, Gioia del Colle (BA)
Classe: IV D
Docente: Irene Martino

Gli piaceva cosí tanto che decise di scriverci qualcosa di importante, e allora un giorno iniziò a prendere nota di tutto quello che vedeva e gli passava per la mente. Le velleità, le ambizioni e le delusioni, le angosce, i dolori e le gioie racchiuse nel diario che il piccolo Fortunato conserva gelosamente. I sogni tipici dei bambini, la speranza cieca nel futuro. «Voglio fare l’astronauta, il cantante, l’attore, lo scrittore». La banalità infantile che sfocia nell’assurda maturità dell’uomo adulto.

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