Maurizio BettiniHomo sum

Angela Leo, Gioia del Colle (BA)

Nel suo ultimo saggio Homo sum. Essere “umani” nel mondo antico Maurizio Bettini, classicista e scrittore, docente di Filologia classica all’Università di Siena e direttore del Centro “Antropologia e Mondo Antico”, mettendo l’accento sui tratti di alterità e continuità della cultura antica rispetto alla nostra, ci suggerisce tre vie per l’approccio ai classici: quella di considerare la cultura antica come “sfondo” della nostra cultura, in continuità con essa; l’altra è quella di analizzarne gli “scarti”, le differenze inevitabili nel passaggio diacronico da un’epoca a un’altra; la terza via, piú difficile, è rappresentata dall’individuare i punti di contatto nella risoluzione di alcune problematiche antropologiche.

Il prof. Bettini, evidenziando gli aspetti di continuità ed evoluzione culturale fra l’antico e il moderno, in una prospettiva antropologica che abbraccia studi storici,
archeologici e filologico-letterari sul mondo antico, ci guida, con un approccio che è anche di linguistica comparata, alla riscoperta del termine humanitas, nel suo duplice significato di “comportamento umano” ed “educazione e cultura”, e ci fa conoscere le implicazioni giuridiche nel confronto dialettico con la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, nonché con la nostra Costituzione. Lo studio del latino e del greco (studia humanitatis) diventano, pertanto, “palestra intellettuale”, “pratica ermeneutica” per orientarci nel presente, con quello spirito critico che ci possa aiutare a riconoscere e a rispettare la diversità nello studio di culture altre dalla nostra.

Angela Leo insegna Lettere al liceo Canudo-Marone di Gioia del Colle.