Consigliato dall’insegnante

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Melania MazzuccoVita

Annamaria Petriccione (Torino)

Vita e Diamante sono poco piú che bambini quando nel 1903 sbarcano negli Stati Uniti d’America. Un paese grandissimo di cui per molto tempo conosceranno soltanto una città e una pensione in Prince Street. Proprietario di quest’ultima è il padre di Vita, Agnello, che vive con la sua nuova compagna e tuttofare Lena – la moglie Dionisia è stata costretta a rimanere nel paese natio per via di una malattia agli occhi – suo figlio Nicola e altri due ragazzi: Geremia e Rocco.

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Insegnante

Giorgio SciannaCose piú grandi di noi

Carla Marotta, Giaveno (TO)

Il libro di Giorgio Scianna Cose piú grandi di noi è un romanzo di formazione che racconta, sullo sfondo degli anni di piombo, la storia di Marghe, 18 anni, brigatista pentita uscita di prigione e agli arresti domiciliari. L’autore sviluppa in modo coinvolgente la tematica della ribellione adolescenziale e dei rapporti familiari, acuita dall’opposizione tra generazioni che nel sessantotto si era profilata con maggiore intensità.

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Insegnante

Giorgio SciannaCose piú grandi di noi

Rossana De Perte, Conversano (BA)

Le classi seconde e terze del liceo San Benedetto di Conversano hanno incontrato Giorgio Scianna, autore di Cose piú grandi di noi. Lo scrittore, presentato, con la consueta professionalità, dalla giornalista Annamaria Minunno, nel romanzo affronta una tematica assai complessa e nebulosa, quella del terrorismo a Milano a inizio anni Ottanta, e la racconta attraverso gli occhi della semplicità e dell’illusione adolescenziale di Marghe, terrorista pentita agli arresti domiciliari.

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Maurizio BettiniHomo sum

Angela Leo, Gioia del Colle (BA)

Nel suo ultimo saggio Homo sum. Essere “umani” nel mondo antico Maurizio Bettini, classicista e scrittore, docente di Filologia classica all’Università di Siena e direttore del Centro “Antropologia e Mondo Antico”, mettendo l’accento sui tratti di alterità e continuità della cultura antica rispetto alla nostra, ci suggerisce tre vie per l’approccio ai classici: quella di considerare la cultura antica come “sfondo” della nostra cultura, in continuità con essa; l’altra è quella di analizzarne gli “scarti”, le differenze inevitabili nel passaggio diacronico da un’epoca a un’altra; la terza via, piú difficile, è rappresentata dall’individuare i punti di contatto nella risoluzione di alcune problematiche antropologiche.

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Maurizio CrosettiIl suo nome è Fausto Coppi

Giorgio Vedovati, Albino (BG)

L’Airone a scuola

«Un uomo solo al comando. La sua maglia è bianco-celeste. Il suo nome è Fausto Coppi».

Questo proclamava, con ammirata solennità, Mario Ferretti nel commentare una delle imprese sportive piú grandiose della storia: la fuga vittoriosa di Coppi nella tappa Cuneo – Pinerolo del Giro d’Italia del 1949. Sono trascorsi piú di settant’anni, ma tra le tante voci che hanno ricordato in questi mesi il Campionissimo ci sono anche le 22 che Maurizio Crosetti, giornalista sportivo di «Repubblica» e scrittore di qualità, ha ricostruito con lavoro certosino, unendole in un originalissimo romanzo corale in cui si sommano, approfondiscono e talvolta anche contrappongono le parole di chi è vissuto al fianco di Fausto Coppi.

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Valeria ParrellaAlmarina

Elena Tamborrino (Maglie)

Almarina di Valeria Parrella racconta la storia di due solitudini che si incontrano, quella di Elisabetta, vedova cinquantenne che insegna nel carcere minorile di Nisida, e quella di Almarina, adolescente romena segnata dalle violenze del padre e non solo da quelle. Sono, le loro, solitudini piene: quella di Elisabetta è piena di ricordi che solo in apparenza sono latenti, ma che riemergono a mano a mano che si avvicina a quella di Almarina, che – da parte sua – è come affamata di qualcosa che riscatti la sua vita.

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Maurizio BettiniHomo sum

Maricarmen Tranchina (Palermo)

«“C’è un luogo, lo chiamano Italia…” Ripenso con dolcezza e nostalgia al tempo, ormai lontano, in cui l’Eneide era fatta di figure poetiche; ma so che se mi ostinassi a perpetuare quel tempo, nonostante ciò che accade intorno a noi, mi sentirei colpevole». È quanto afferma Maurizio Bettini nel Prologo del suo ultimo lavoro Homo sum. Essere “umani” nel mondo antico. È indubbio che la cultura dei Greci e dei Romani sia profondamente diversa dalla nostra, secondo uno scarto che lo stesso Bettini definisce come «distanza che ci separa dagli antichi». È pur vero che si possono individuare – continua l’autore – «alcune specifiche forme culturali in base alle quali Greci e Romani si ponevano problemi in qualche modo simili a ciò che noi oggi definiamo diritti umani».

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Sally RooneyPersone normali

Annamaria Petriccione (Mantova)

Capita spesso che amiche e colleghe – che stimo parecchio perché anche loro amano la lettura quanto me – mi chiedano consigli sui libri da far leggere ai propri alunni. La scelta è alquanto difficile, ma alla fine qualche titolo riesco sempre a buttarlo giú e anche a portare a casa qualche vittoria. Ho letto da pochissimo un romanzo che non vedo l’ora di consigliare ai miei alunni e a quelli degli altri: Persone normali di Sally Rooney.

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Valeria ParrellaAlmarina

Antonella Festa (Lanciano)

«Mi sono convinto che quando tutto è o pare perduto bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio» (Antonio Gramsci, Lettere dal carcere).

Madri, figlie e figli, scuola, educazione, relazioni. Madri imperfette, quasi madri, figli e figlie diversamente abili o diversamente figli/e, scuole di frontiera, passaggi cruciali, relazioni sghembe, straordinarie perché esulano dall’ordinarietà e la riflettono rovesciandola nel suo contrario. Sono questi i temi che attraversano la narrativa di Valeria Parrella, cui la città di Napoli fa da sfondo.

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Evelina SantangeloDa un altro mondo

Elena Tamborrino (Maglie)

C’è un’immagine che resta impressa nella mente dopo aver letto Da un altro mondo di Evelina Santangelo, ambientato in un futuro prossimo che è già presente: è il trolley rosso che il piccolo Khaled si trascina dietro, mentre attraversa l’Europa – da Bruxelles alla Sicilia – in cerca di un futuro, un trolley rosso che è come il cappottino della bambina di Schindler’s List di Steven Spielberg, il cappottino rosso che attraversa il dramma dei rastrellamenti nazisti in Polonia durante la Seconda Guerra Mondiale.

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