storia

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Carlo LeviCristo si è fermato a Eboli

La scoperta del problema meridionale non solo come episodio di una condizione arcaica, intollerabile nella nostra società, ma anche come teatro di una straordinaria civiltà contadina.

Torino, 1943. Carlo Levi, medico e intellettuale di origini piemontesi, figura di spicco del movimento antifascista e rivoluzionario Giustizia e Libertà, viene mandato al confino nelle terre desolate e dimenticate della Basilicata.

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Hisham MatarIl ritorno

Hisham Matar ha diciannove anni quando suo padre Jaballa, fiero oppositore del regime di Muammar Gheddafi, viene sequestrato nel suo appartamento del Cairo, rinchiuso nella famigerata prigione libica di Abu Salim e fatto sparire per sempre. Trentatre anni dopo il figlio Hisham, che non ha mai smesso di cercarlo, può approfittare dello sprazzo di speranza aperto dalla rivoluzione del febbraio 2011 per fare finalmente ritorno nella terra della sua infanzia felice.

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Viola ArdoneIl treno dei bambini

Il caso editoriale italiano dell’ultima Fiera di Francoforte, in corso di traduzione in 28 lingue.

È il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraverserà l’intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una famiglia del Nord; un’iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l’ultimo conflitto.

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Marcello FoisPietro e Paolo

Sotto il cielo «rigido e impassibile» di gennaio, Pietro e Paolo, ormai uomini, si stanno per incontrare dopo tanto tempo. Lo sanno entrambi, sarà l’ultima volta. Prima erano inseparabili: Pietro figlio dei servi, Paolo dei padroni, un’adolescenza trascorsa in comunione con la natura, nel cuore vivo di una Sardegna selvaggia. I giochi, le parole pronunciate per conoscersi o per ferire, poi Lucia, «una giovane acacia selvatica».

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Maurizio CrosettiIl suo nome è Fausto Coppi

«Forse i grandi uomini bisogna guardarli da lontano».

Il ritratto di un italiano e al tempo stesso dell’Italia intera, provata dalla guerra eppure capace di trovare anche nella forza di un grande campione il coraggio per rialzarsi.

A cento anni dalla nascita, i trionfi, le sconfitte, gli amori, le tragedie di Fausto Coppi raccontati con la voce dei personaggi che gli sono stati vicini: dai famigliari ai fedeli gregari, dalla dama bianca all’amico-rivale Bartali.

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Benedetta TobagiPiazza Fontana

Milano, 12 dicembre 1969. Nella Banca dell’agricoltura di piazza Fontana è stata lasciata una valigia con sette chili di tritolo. Alle 16.37 la bomba esplode: il bilancio è di 17 morti e 90 feriti.

In un racconto serrato e documentatissimo, Benedetta Tobagi indaga la strage di piazza Fontana a partire dal primo processo sull’attentato, un processo-labirinto celebrato tra Milano, Roma e infine Catanzaro e durato ben trentasei anni.

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Agus MoralesNon siamo rifugiati

Ulet è somalo e ha quindici anni. Quando viene soccorso in mare ha con sé soltanto una canottiera gialla e i segni della violenza dei centri di detenzione libici. È fuggito dall’inferno eppure non riuscirà ad approdare sulle coste italiane: il suo ultimo atto di libertà, prima di perdere conoscenza per sempre, sarà guardare il mar Mediterraneo.

«Volevo scrivere un libro su persone che – come Ulet – fuggono dalla guerra, dalla persecuzione politica e dalla tortura, e che alcuni in Occidente vogliono trasformare nel nemico del ventunesimo secolo».

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Diego LeoniLa guerra verticale

Come avranno fatto i soldati italiani e austriaci ad arrivare con i loro zaini, le armi, l’equipaggiamento sulle vertiginose pareti alpine? A vivere e sopravvivere tra terra, fango, freddo, ghiaccio, roccia e acciaio?

Quando, il 24 maggio 1915, si aprí il fronte italo-austriaco, nessuno di coloro che avevano teorizzato la guerra di montagna avrebbe mai immaginato che cosa sarebbe stata. Tanto meno coloro che si accingevano a combatterla. La guerra di montagna fu molte guerre: di masse sugli altopiani, alpinistica sulle Dolomiti e sui ghiacciai, sotterranea in tutti i settori, tecnologica e di saperi. Infine, si fece sistema che si autoregolava, sovrapponendosi e sostituendosi a quello alpino.

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