Insegnante

Marisa MadieriVerde acqua. La radura e altri racconti

Rosaria Scotti, Ischia

In occasione del 10 febbraio, in cui ricorre la celebrazione del Giorno del Ricordo, un testo da leggere è sicuramente Verde acqua. La radura e altri racconti di Marisa Madieri. Una rievocazione drammatica, narrata in prima persona e sotto forma di diario, dell’esodo degli esuli istriani, fiumani e dalmati giunti in Italia in seguito al Trattato di pace del 10 febbraio 1947. La narrazione è arricchita di note nostalgiche e poetiche che trasformano i ricordi dell’autrice in finestre su un mondo dimenticato che è quello dell’infanzia e della giovinezza degli esuli fiumani.

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978880626350HIG

Giorgio SciannaSenza dirlo a nessuno

Manish ha sedici anni e vive insieme al padre, che piú che un genitore sembra un coinquilino distratto. La sua vita a Londra è quella che vorrebbe qualsiasi sedicenne: nessun divieto, nessuna raccomandazione, nessuna domanda quando rientra a casa. L’ideale per lui, che è cosí taciturno. Finché una mattina d’estate, all’insaputa di tutti, prende un aereo per Roma. È proprio in quella città a lui sconosciuta che, durante una retata al parco, i poliziotti lo arrestano per spaccio.

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Classe

Paolo MalagutiPiero fa la Merica

Istituto Galileo Galilei, Conegliano (TV)
Classe: V AT e IV AM

Piero è un ragazzo veneto di quindici anni di umili origini che, in cerca di una vita migliore, con alcuni familiari e altri Italiani parte per il Brasile. La promessa di un paradiso si trasforma in una dura prova: per guadagnarsi un pezzo di terra devono abbattere alberi e lottare nella giungla, lontani dai propri affetti. Piero scopre che in America non è tutto semplice, impara rapidamente a conoscere i pericoli della giungla e le sfide dell’amore giovanile.

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Donatella Di PietrantonioL’età fragile

Non esiste un’età senza paura. Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta.

Amanda prende per un soffio uno degli ultimi treni e torna a casa, in quel paese vicino a Pescara da cui era scappata di corsa. A sua madre basta uno sguardo per capire che qualcosa in lei si è spento: i primi tempi a Milano aveva le luci della città negli occhi, ora sembra che desideri soltanto scomparire, si chiude in camera e non parla quasi.

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Paolo CognettiGiú nella valle

Un padre ha piantato due alberi davanti alla sua casa, uno per ogni figlio. Il primo, un larice, è Luigi, duro e fragile, che in trentasette anni non se n’è mai andato dalla valle. Lui e Betta si sono innamorati facendo il bagno nelle pozze del fiume, tra le betulle bianche: ora non succede piú cosí di frequente, ma aspettano una bambina e nell’aria si sente il profumo di un nuovo inizio.

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Insegnante

Girolamo GrammaticoI sopravviventi

Silvia Vitucci, Roma

Un memoir che fa riflettere sull’empatia e sul mondo in cui viviamo attraverso il prisma dell’aiuto ai senza dimora.

«Forse l’empatia è riuscire a vedere l’altro restando sé stessi, chissà».

Come si scopre grazie alla preziosa nota dell’autore, l’io narrante – o il protagonista, scegliete voi – de I sopravviventi ha molto in comune con l’autore da giovane: entrambi infatti hanno lavorato a lungo, a partire dai primi anni Duemila, con persone senza dimora. Girolamo Grammatico, a distanza di anni, ha trasformato, grazie al filtro della scrittura, quelle esperienze in un intreccio di storie, in un memoir in cui la trama è rappresentata dalle vicende delle persone che l’autore ha realmente incontrato e l’ordito dalle continue riflessioni nate da quelle dolorose situazioni.

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