Fabio Geda Anime scalze
Liceo Nomentano, Roma
Classe: III G
Docente: Viola Neri
Un ragazzo la cui situazione trema,
è capace di soffrire
ma anche di gioire,
cercando di scappare da una vita estrema.
Liceo Nomentano, Roma
Classe: III G
Docente: Viola Neri
Un ragazzo la cui situazione trema,
è capace di soffrire
ma anche di gioire,
cercando di scappare da una vita estrema.
Dopo La vita felice, bestseller in Gran Bretagna, Elena Varvello torna a indagare quel bosco fitto e scuro che è l’adolescenza, e quel terreno brullo e scosceso che sono i sensi di colpa dei genitori.
Lui, il ragazzo, ha quasi diciott’anni e una bella famiglia. È gentile ed educato, a volte silenzioso ma sempre sorridente. Dentro ha un grande buco nero, soltanto che nessuno se n’è accorto.
La storia dei sette fratelli fucilati dai repubblichini agli albori della Resistenza: un’indimenticabile testimonianza di uno degli episodi piú tragici della lotta partigiana.
Stampato per la prima volta nel 1955 e tradotto in moltissime lingue, I miei sette figli è un documento fondamentale dell’epopea partigiana italiana. Mai nella storia di un popolo, neppure nelle sue leggende, si era avuto il sacrificio di sette fratelli caduti nello stesso istante e per la stessa causa.
Immagina l’Italia nel 1931, durante il periodo piú cupo della dittatura fascista. Immagina un esule, uno che per difendere le sue idee ha dovuto lasciare la propria patria ma non ha mai smesso di combattere. Come? Con le armi piú potenti: le parole, l’ironia, la denuncia. In Marcia su Roma e dintorni (1931), Emilio Lussu (Armungia 1890 – Roma 1975) racconta la nascita e l’ascesa del fascismo e di Mussolini negli anni compresi tra il 1919 e il 1929, soffermandosi in particolare sull’episodio che ha modificato in maniera indelebile la storia del nostro Paese: la marcia su Roma nell’ottobre del 1922.
Nel 1903 Vita e Diamante, nove anni lei, dodici lui, sbarcano a New York. Dalla miseria delle campagne del Mezzogiorno vengono catapultati in una metropoli moderna, caotica e ostile. Vita è ribelle, possessiva e indomabile, Diamante taciturno, orgoglioso e temerario. Li aspettano sopraffazione, violenza e tradimento. Ma anche occasioni di riscatto, la scoperta dell’amicizia e, soprattutto, l’amore. Che si rivelerà piú forte della distanza, della guerra, degli anni.
Sembravano destinati a un futuro luminoso di vittorie. Poi si sono persi, a un soffio dal salto decisivo. Quello che li avrebbe consacrati ai posteri come leggende dello sport.
C’è chi ha un carattere difficile e litiga con tutti, allenatori, compagni e tifosi; chi ha una calamita per i guai, le bravate e la bottiglia; chi invece ha la carriera tormentata dagli infortuni o da circostanze sfavorevoli.
«Negli anni piú vulnerabili della giovinezza, mio padre mi diede un consiglio che non mi è mai piú uscito di mente. – Quando ti vien la voglia di criticare qualcuno, – mi disse, – ricordati che non tutti a questo mondo hanno avuto i vantaggi che hai avuto tu. Non disse altro, ma eravamo sempre stati insolitamente comunicativi nonostante il nostro riserbo, e capii che voleva dire molto piú di questo».
ISIS Isaac Newton, Varese
Classe: V B mec
Docente: Giuseppe Finocchio
Nella mattinata di sabato 16 maggio 2020 a partire dalle ore 08:30, l’ISIS Newton di Varese ha ospitato in piattaforma lo scrittore Giorgio Scianna, nell’ambito del progetto Biblioteca per tutti – Lo Struzzo a scuola Einaudi, per discutere di argomenti e curiosità sul suo ultimo libro Cose piú grandi di noi, letto da diverse classi del nostro Istituto, che racconta la storia di una ragazza adolescente che si ritrova a vivere l’esperienza degli arresti domiciliari nella Milano degli anni 80, piú precisamente verso la fine dei cosiddetti “anni di piombo”.
C’è un motivo dietro alla scelta di un personaggio femminile come protagonista?
Nei miei ultimi libri che parlano di ragazzi, c’erano personaggi maschili molto presenti; mettere al centro della storia una ragazza, per me era una sfida nuova ed interessante.
Kambili ha quindici anni. Vive a Enugu, in Nigeria, con i genitori e il fratello Jaja. Suo padre Eugene, proprietario dell’unico giornale indipendente in un Paese sull’orlo della guerra civile, è agli occhi della comunità un modello di generosità e coraggio politico: conduce una battaglia incessante per la legalità, i diritti civili, la democrazia. Ma nel chiuso delle mura domestiche, il suo fanatismo cattolico lo trasforma in un padre padrone che non disdegna la violenza.
La storia di Enea è la storia di un lungo viaggio attraverso il Mediterraneo e della dolorosa sorte che tocca a chi scappa dalle avversità e dagli orrori. È la storia senza tempo di un eroe che dopo tanto peregrinare trova una nuova terra da poter chiamare casa. È la storia delle radici di Roma e delle nostre.