Archivio Mensile: dicembre 2019

Classe

Fabio GedaAnime scalze

Liceo artistico Midossi, Vignanello (VT)
Classe: II A
Docente: Marco Marzetti

Anime Scalze è un romanzo scritto da Fabio Geda, autore torinese che, grazie alla sua formazione, si concentra sulle storie di giovani alla ricerca di loro stessi. La storia racconta di un ragazzo dalla situazione familiare a dir poco disagiata: il padre irresponsabile conduce una vita da mantenuto dalla primogenita Asia, la quale ha un modesto lavoro in un bar di Torino, e da Ettore, il nostro protagonista, che si prende cura di lui.

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Concita De GregorioIn tempo di guerra

«Questa storia, se avrete voglia di leggerla, mostra che c’è sempre un luogo dove andare. Qualcosa da cambiare. Anche quando non sembra».

A volte basta fare un passo, dire una parola, spostare appena lo sguardo per vedere il mondo, come una sorpresa, con occhi diversi. È quello che accade a un ragazzo di trent’anni quando inizia a ripensare alla propria vita: Marco è alla ricerca di una strada e si è sempre sentito estraneo a una famiglia, la sua, che riassume le contraddizioni del secolo scorso. Una famiglia in cui ognuno crede in qualcosa, sia un’idea, un partito, una chiesa. Lui, invece, si sente in lotta contro tutto: il soldato di un esercito invisibile.

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Marsullo

Marco MarsulloL’anno in cui imparai a leggere

Dopo aver fatto i conti con la sgangherata famiglia di I miei genitori non hanno figli, Marco Marsullo ci trascina nel mondo, pieno di stupore, di una famiglia improvvisata.

Niccolò ha venticinque anni ed è innamorato perso di Simona. Cosí quando lei, bella e inquieta, parte mollandogli suo figlio Lorenzo, lui decide di prendersene cura, sebbene quel moccioso di quattro anni non lo abbia mai accettato e di notte lo sbattesse puntualmente fuori dal letto. Niccolò non ha mai fatto il padre, e non sa come gestire capricci, routine, amichetti che giocano a fingersi d’improvviso morti e primi batticuori. In piú, a complicare le cose, ci si mette anche il padre naturale. Riccioli scompigliati e chitarra in spalla, è arrivato dall’Argentina per incontrare il piccolo, e si è installato in casa senza alcuna intenzione di andarsene.

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Insegnante

Maurizio BettiniHomo sum

Maricarmen Tranchina (Palermo)

«“C’è un luogo, lo chiamano Italia…” Ripenso con dolcezza e nostalgia al tempo, ormai lontano, in cui l’Eneide era fatta di figure poetiche; ma so che se mi ostinassi a perpetuare quel tempo, nonostante ciò che accade intorno a noi, mi sentirei colpevole». È quanto afferma Maurizio Bettini nel Prologo del suo ultimo lavoro Homo sum. Essere “umani” nel mondo antico. È indubbio che la cultura dei Greci e dei Romani sia profondamente diversa dalla nostra, secondo uno scarto che lo stesso Bettini definisce come «distanza che ci separa dagli antichi». È pur vero che si possono individuare – continua l’autore – «alcune specifiche forme culturali in base alle quali Greci e Romani si ponevano problemi in qualche modo simili a ciò che noi oggi definiamo diritti umani».

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