Girolamo Grammatico I sopravviventi
Silvia Vitucci, Roma
Un memoir che fa riflettere sull’empatia e sul mondo in cui viviamo attraverso il prisma dell’aiuto ai senza dimora.
«Forse l’empatia è riuscire a vedere l’altro restando sé stessi, chissà».
Come si scopre grazie alla preziosa nota dell’autore, l’io narrante – o il protagonista, scegliete voi – de I sopravviventi ha molto in comune con l’autore da giovane: entrambi infatti hanno lavorato a lungo, a partire dai primi anni Duemila, con persone senza dimora. Girolamo Grammatico, a distanza di anni, ha trasformato, grazie al filtro della scrittura, quelle esperienze in un intreccio di storie, in un memoir in cui la trama è rappresentata dalle vicende delle persone che l’autore ha realmente incontrato e l’ordito dalle continue riflessioni nate da quelle dolorose situazioni.