Consiglio di classe

Classe

Marcello FoisQuasi Grazia

Liceo scientifico Baldessano-Roccati, Carmagnola (TO)
Classe: V D
Docente: Cristina Gallina

La donna che si fece continentale. E poi mondiale

Nuoro, è ora di partire. Stoccolma, si prepara a ricevere la piú grande onorificenza della sua vita e del mondo. Roma, in una saletta medica le viene data la brutta notizia.

Questi sono i tre momenti fondamentali della vita di Grazia Deledda, autrice italiana e Nobel per la letteratura del secolo scorso, raccontati sotto forma di operetta teatrale da Marcello Fois in Quasi Grazia

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Classe

Nadia TerranovaAddio fantasmi

Liceo Nomentano, Roma
Classi: IV I e III M
Docente: Silvia Vitucci

Cara Ida,

vorrei iniziare scusandomi per l’intrusione… Probabilmente non ho alcun diritto di disturbarti, dato che non faccio parte della tua vita e tu non sai neanche chi sono. La persona che scrive però ti conosce a fondo, talmente a fondo che ne rimarresti sorpresa. Non ti serve sapere perché, né come. Sappi solamente che ho vissuto con te questi ultimi giorni, e attraverso la tua memoria, buona parte della tua vita. Questo, forse, se non me ne dà il diritto, di sicuro mi fornisce gli elementi necessari per valutare le tue scelte. Se non vuoi ascoltarmi, va bene. Ti conosco abbastanza da sapere che non lo farai in ogni caso, come non lo hai mai fatto con tutti gli altri.

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Classe

Giuseppe De Rita, Antonio GaldoPrigionieri del presente

IISS Paciolo-D’Annunzio, Fidenza
Classe: IV A
Docente: Silvia Falletta

Il tempo è un caleidoscopio: è formato sempre dalle stesse unità colorate, gli attimi, che si mescolano e rimescolano continuamente, assumendo tonalità piú calde o piú fredde, piú vicine e tangibili, o piú lontane e trascendenti. Presente, passato e futuro si fondono in un ordine caotico, casuale eppure ordinato dagli specchi della nostra mente: cosí rimaniamo prigionieri in quel mondo di colori sfavillanti, ignari di ciò che sta oltre il vetro.

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Classe

Gianrico CarofiglioLe tre del mattino

Liceo A. Genoino, Cava de’ Tirreni (SA)
Classe: V C
Docente: Erminia D’Auria

Come conobbi (davvero) mio padre

Il rapporto tra padre e figlio è come una lunga corsa sulle montagne russe: si incomincia piano e si sale, gradualmente, fino ad arrivare a un precipizio, il momento della scelta; le carrozze si fermano e ci sono due alternative: scendere in picchiata verso confronti, consigli, delusioni e soddisfazioni oppure rimanere fermi. Cosa accadrebbe se una di quelle carrozze rimaste ferme, per una fortuita combinazione, ricominciasse quella corsa?

Gianrico Carofiglio, ex magistrato e scrittore pugliese, prova a dare una risposta a questa domanda nel romanzo Le tre del mattino, in cui la storia di Antonio e suo padre si pone da esempio in una prospettiva universale, in cui il distacco tra genitore e figlio non si erge come un muro invalicabile.

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Classe

Michela MarzanoL’amore che mi resta

Liceo linguistico A. Meucci, Bassano Romano (VT)
Classe: II B
Docente: Laura Di Domenico

L’amore che mi resta è un romanzo di Michela Marzano, basato su un argomento molto importante, che farebbe riflettere persino chi sostiene di avere un cuore di pietra. È un libro in grado di scavare nel profondo, alla ricerca di quel briciolo di sensibilità appartenente a chiunque. Un libro che insegna cos’è il vero dolore, quello che distrugge, che fa toccare talmente tanto il fondo da far divenire squilibrati e, soprattutto, impotenti.

Questo è ciò che Daria ha dovuto affrontare: la notizia che nessuno vorrebbe mai ricevere. La perdita di una persona fondamentale, che riempie le proprie giornate, con la quale si condivide ogni singolo momento, colei che è indispensabile.

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Classe

Fortunato CerlinoSe vuoi vivere felice

Liceo Canudo, Gioia del Colle (BA)
Classe: IV D
Docente: Irene Martino

Gli piaceva cosí tanto che decise di scriverci qualcosa di importante, e allora un giorno iniziò a prendere nota di tutto quello che vedeva e gli passava per la mente. Le velleità, le ambizioni e le delusioni, le angosce, i dolori e le gioie racchiuse nel diario che il piccolo Fortunato conserva gelosamente. I sogni tipici dei bambini, la speranza cieca nel futuro. «Voglio fare l’astronauta, il cantante, l’attore, lo scrittore». La banalità infantile che sfocia nell’assurda maturità dell’uomo adulto.

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Fabio GedaAnime scalze

Liceo artistico Midossi, Vignanello (VT)
Classi: II A, III A, IV AB
Docente: Tania Luciani

Ercole è un adolescente che combatte contro i mostri che da sempre vede uscire dalle crepe dei muri di casa sua; visto il suo nome, ci si aspetterebbe un ragazzo forte e spavaldo ma, in realtà, scopriamo un protagonista pieno di paure, allo stesso tempo coraggioso e spaventato, capace di scendere di colpo da un autobus e inventare una storia assurda per conoscere una ragazza che lo ha colpito e, contemporaneamente, un bambino in continua fuga, alla ricerca di sé stesso e di un po’ di sincerità. 

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Classe

Nadia TerranovaAddio fantasmi

Liceo Publio V. Marone, Gioia del Colle
Classe: I A
Docente: Grazia Procino

«Devi cercare il punto dove fa male. Ti vergogni abbastanza di una storia? Vuoi che non la conosca nessuno? Perfetto, è la storia che devi raccontare». Esordisce cosí Nadia Terranova, durante il suo incontro presso il Liceo classico Publio Virgilio Marone rispondendo alla domanda di chi le chiede come sia nato il suo romanzo e perché abbia scelto di raccontare proprio quella storia.

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Classe

Roberto VecchioniIl libraio di Selinunte

Liceo scientifico e musicale G. Marconi, Pesaro
Classe: III L
Docente: Anna Sanchini

Il libraio di Selinunte è un romanzo nel quale Roberto Vecchioni narra, in maniera molto scorrevole e piacevole, la storia di un giovane di nome Nicolino. Si tratta di un ragazzo che, grazie alla tecnica del flashback utilizzata dall’autore, racconta di quando, un tempo, da bambino, trascorreva le sue notti ad ascoltare un libraio leggere. In tutto il paese Nicolino era l’unico a farlo, poiché gli altri abitanti, inizialmente incuriositi dall’arrivo di questo particolare omino piuttosto anziano, avevano lasciato perdere il libraio, ritenendolo un fastidio per la popolazione locale.

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Classe

Donatella Di PietrantonioL’Arminuta

Liceo L. Ariosto, Ferrara
Docente: Stefania Borini

Scrittura creativa: ispirazioni da L’Arminuta di Donatella Di Pietrantonio

Adalgisa è uscita dalla stanza senza dire una parola, col viso di chi è ferito e sa di aver ferito. Non la rividi piú. Accettai il suo aiuto finanziario anche per Adriana, ma l’amore con cui guardava la foto di suo figlio aveva reciso quell’esile legame che ancora ci univa. Quando il fine settimana tornavo al paese con mia sorella c’era mia madre naturale ad attendermi al pullman. Ora capisco che anche il suo cuore era dilaniato come il mio. La miseria, l’ignoranza e la vita che aveva vissuto l’avevano modellata in tutto ciò che era. Ora l’avevo accettata e perdonata.

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