Classe

FilelfoL’assemblea degli animali

Liceo Ariosto, Ferrara
Docente: Gabriella Rocca
Classe: III Y

Elaborati di scrittura creativa a partire dalla lettura de L’assemblea degli animali di Filelfo.

1. Gli uomini

Da sempre gli uomini sono stati abili cacciatori: fin dall’antichità bastoni, lance con la punta di pietra e sassi erano usati per catturare le prede piú piccole, mentre quelle piú grandi, come orsi o mammut, venivano cacciate in gruppo poiché, si sa, l’unione fa la forza. A quel tempo cacciare era sinonimo di sopravvivenza. Certo, gli animali sono sempre stati le vittime. E ora?

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978880624938HIG

Massimo ZamboniLa trionferà

«E se non saremo noi a vederla trionfare, e se non sarà da noi e avrà altri nomi forse, altri modi, chissà dove, duecento, trecento, mille anni, vedrete: la trionferà».

Essere comunisti a Cavriago voleva dire usare testa e mani per costruire tutti assieme il proprio cinema, la propria balera, il proprio futuro, in nome dell’emancipazione dell’umanità. Ma anche spedire un telegramma a Lenin e nominarlo sindaco onorario, scontrarsi coi cattolici per il film su Peppone e don Camillo, disperarsi per la morte di Stalin, servire lambrusco e rane fritte alla festa dell’Unità. Essere comunisti era prima di tutto un sentimento.

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978880624847HIG

Laura Imai MessinaLe vite nascoste dei colori

Non sempre nascere con un dono è un vantaggio, di certo è una responsabilità. Mio è una giovane donna dallo sguardo speciale: i suoi occhi sono capaci di cogliere ogni minima sfumatura e dare un nome a tutte le tonalità, soprattutto quelle invisibili. Nell’atelier dove la sua famiglia cuce e ricama kimono nuziali con gesti preziosi tramandati da generazioni, ha imparato fin da piccola la potenza dei dettagli, scoprendo in segreto le vite nascoste dei colori. Ma a custodire un segreto, in questa storia, non è la sola.

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Percorsi

Emanuela CanepaCrescere con i classici

Appartengo a una generazione che ha iniziato a leggere tirando giú dagli scaffali quel che c’era in casa. Non esisteva una differenza davvero netta tra libri per ragazzi e libri per adulti, e non erano diffuse come ora le biblioteche di quartiere – o almeno non a Roma, dove sono cresciuta – per ampliare l’offerta. Perfino le librerie, a ripensarci ora, erano luoghi austeri, prestigiosi, imponenti, perlopiú in centro storico, e quindi difficili da raggiungere. Senza contare che non avevamo un soldo, e anche se qualcuno ci avesse portato fino a lí non avremmo comunque potuto permetterci di comprare nulla. Se volevi leggere, quindi, avevi a disposizione solo quello che potevi rimediare facilmente a casa tua, o al massimo da un parente compiacente. E nelle case della media borghesia dei primi anni ’70 c’erano quasi solo classici, libri scritti prevalentemente tra la fine del XVIII e il XIX secolo.

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978880625054HIG

Toys

Un caleidoscopio di storie per raccontare la bellezza di quando il mondo è tutto racchiuso nella scatola dei giochi.

E se i giocattoli avessero un’esistenza segreta? Se si potessero animare, magari in una notte magica come quella di Natale? Che cosa farebbero, se non diventare i protagonisti di racconti da leggere davanti al focolare o prima di dormire?

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Insegnante

Viola ArdoneOliva Denaro

Maura Giannattasio, Torino

«La femmina è una brocca: chi la rompe se la piglia».

È con questo incipit che Viola Ardone ci immerge direttamente nella vita della protagonista. Oliva è una ragazza quindicenne, studiosa, che vive in un piccolo paese siciliano, dove essere donna è di per sé una sfortuna. «Io ero piú felice se nascevo maschio come Cosimino, ma quando mi fecero nessuno si curò del mio parere».

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978880624987HIG

Paolo CognettiLa felicità del lupo

«In questo libro racconto di Fausto, di come sarei stato io se non fossi diventato scrittore. È un libro dai sentimenti piú piccoli rispetto a Le otto montagne. Lo definirei un libro piú delicato» (Paolo Cognetti).

Arrivato alla fine di una lunga relazione, Fausto cerca rifugio tra i sentieri dove camminava da bambino. A Fontana Fredda incontra Babette, anche lei fuggita da Milano molto tempo prima, che gli propone di fare il cuoco nel suo ristorante, tra gli sciatori della piccola pista e gli operai della seggiovia. Silvia è lí che serve ai tavoli, e non sa ancora se la montagna è il nascondiglio di un inverno o un desiderio duraturo, se prima o poi riuscirà a trovare il suo passo e se è pronta ad accordarlo a quello di Fausto.

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