Archivio Autori: eitascabili2

Passaparola

Anna Migotto e Stefania MirettiNon aspettarmi vivo

Tommaso De Luca, preside ITIS Avogadro (TO)

Ci sono libri che hanno la forza dell’analisi e altri che hanno dalla loro i colori della vita. I primi ti convincono, gli altri ti si imprimono nella mente.

Leggendo il libro di Anna Migotto e Stefania Miretti, Non aspettarmi vivo. La banalità dell’orrore nelle voci dei ragazzi jihadisti, si ha, e vivissima, l’impressione di come le scelte radicali siano tali solo a posteriori e siano invece prese un passo alla volta, comunemente, quotidianamente, da persone non eccezionali – persone che potresti conoscere, si intitola infatti un capitolo – e in vite come quelle di tutti.

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Elsa MoranteL’isola di Arturo

Arturo Gerace, che porta il nome della stella più luminosa della costellazione di Boote, vive sull’isola di Procida tra spiagge e scogliere. Orfano di madre e con un padre mezzo tedesco e mezzo napoletano tutt’altro che presente, vive selvaggio in un mondo tutto suo, avventuroso, fatto di libertà assoluta, sogni fantastici e imprese piratesche. Un mondo che viene distrutto un giorno d’inverno, quando suo padre torna sull’isola con una moglie appena sedicenne.

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Classe

Roberto Vecchioni

Liceo scientifico e musicale G. Marconi (Pesaro)
Classe: II L
Docente: Anna Sanchini

«E per la barca che è volata in cielo | che i bimbi ancora stavano a giocare | che gli avrei regalato il mare intero | pur di vedermeli arrivare».

Così inizia Chiamami ancora amore, canzone di Roberto Vecchioni, e così è iniziato l’incontro dello scrittore e cantautore italiano con gli studenti del Liceo scientifico e musicale G. Marconi di Pesaro per un dialogo incentrato su due dei suoi libri di maggior successo: Il libraio di Selinunte e Il mercante di luce.

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Passaparola

Paola MastrocolaL’amore prima di noi

Chiara Grandi, volontaria di Mare di libri

Che cos’è l’amore? Se ne parla sempre ed è onnipresente nella vita dell’uomo, ma che cos’è in fondo questo sentimento di cui tutti ci riempiamo la bocca? Non siamo sicuramente noi i primi a domandarcelo: non è un caso che la maggior parte dei miti della tradizione greco-latina abbiano come tema principale proprio l’amore, nelle sue infinite sfaccettature e accezioni.

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Insegnante

Marco MarsulloI miei genitori non hanno figli

Silvia Grima (Barletta)

Una scrittura leggera mai però priva di sostanza, un’ironia allo stesso tempo divertente e amara che consente di tenere insieme uno sguardo profondo sulla vita e un sano distacco rispetto alle proprie debolezze e a quelle degli altri. È il «segreto del successo» dei romanzi di Marco Marsullo, giovane scrittore napoletano, che lo scorso 21 Marzo ho avuto il piacere di ospitare nella mia scuola, il liceo scientifico Carlo Cafiero di Barletta, nell’ambito del Progetto Lettura.

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Mauro BonazziAtene, la città inquieta

La giustizia dipende soltanto dalle nostre decisioni o deve rispondere a istanze piú alte, a un ordine delle cose che non dipende da noi e a cui anzi dobbiamo conformare le nostre azioni?

Per rispondere a queste domande, che non sono soltanto politiche, ma implicano una riflessione piú ampia sul senso dell’esistenza umana, Mauro Bonazzi si volge verso i Greci perché ciò che li ha resi grandi è la consapevolezza che la realtà è qualcosa di ambiguo, da cui è impossibile ricavare indicazioni di valore o regole di comportamento.

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Anna Migotto e Stefania MirettiNon aspettarmi vivo

«Non so spiegare esattamente quello che ho visto accadere ai miei amici, ma all’improvviso ho visto morire tutti i sentimenti».

Chi sono i ragazzi che si uniscono all’Isis e cosa li spinge a partire lasciandosi tutto alle spalle, anche l’amore delle madri, delle fidanzate, dei fratelli, per fare la guerra agli infedeli? Come è possibile che Seifeddine, che frequenta un master universitario e ama la danza, arrivi a uccidere con un kalashnikov 39 turisti sulla spiaggia di Sousse? Come si passa dalle acrobazie di break dance al desiderio di morte?

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Andrea BajaniUn bene al mondo

Liceo Duca degli Abruzzi, Treviso
Classi: II A e II D linguistico
Docente: Francesco Targhetta

Perché hai deciso di scrivere un libro proprio sul dolore nell’infanzia? E perché hai scelto di rappresentarlo come un animale domestico (un cane, secondo noi)?

Una scrittrice che amo molto, Flannery O’Connor, scrisse una volta che se si sopravvive all’infanzia si ha poi materia per scrivere per tutta la vita. Credo sia per quello. Anche se in realtà questo libro è arrivato per strade tutte sue, a me ancora oggi abbastanza misteriose. Si è presentato inaspettato e ha buttato giù la porta del foglio. Mi sono trovato davanti un bambino e il suo dolore, e il suo dolore era questa specie di alleato invisibile – visibile a chi lo vuol vedere – ma presente, che gli scodinzolava accanto. E, semplicemente, mi è sembrato di un’evidenza assoluta.

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Fabio GedaAnime scalze

Ercole è asserragliato sul tetto di un capannone, armato e circondato dalla polizia. Con lui c’è Luca, che ha solo sei anni. Come sono finiti lassù?

Ercole Santià trascorre l’infanzia ricucendo gli strappi quotidiani della vita e anche ora che è un adolescente le cose non sembrano migliorare: il caos pare essere scritto nel destino della sua famiglia. Lui e sua sorella Asia tirano avanti a stento, pur con fantasia e caparbietà, abbandonati da una madre che in un giorno qualunque ha deciso di andarsene e alle prese con un padre confuso, tanto inadeguato quanto innocente. Eppure, come gli altri ragazzi, crescono, vanno a scuola, s’innamorano.

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