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Andrea BajaniUn bene al mondo

Un bene al mondo è un romanzo unico e al tempo stesso una storia universale. Dice una cosa semplice, e lo fa con la forza della letteratura: se non nascondi quello che fa male, la vita ti sorprenderà. Un bene al mondo racconta infatti di un paese sotto una montagna, a pochi chilometri da un confine misterioso. Un paese come gli altri: ha poche strade, un passaggio a livello che lo divide, e una ferrovia per pensare di partire. Nel paese c’è una casa. Dentro c’è un bambino che ha un dolore per amico. Lo accompagna a scuola, corre nei boschi insieme a lui, lo scorta fin dove l’infanzia resta indietro.

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Percorsi

I poeti come teppisti del linguaggioAndrea Bajani

Ho sempre pensato alla poesia come a una ginnastica riabilitativa per le parole. Sono sempre stato convinto, cioè, che grazie alla poesia il linguaggio godesse di un migliore stato di salute: che le sue articolazioni acquisissero scioltezza, i suoi polmoni capienza polmonare, che la sua muscolatura andasse a contrastare un’atrofia inesorabilmente progressiva. Ogni poesia che ho letto nella mia vita l’ho visualizzata in questo modo: parole in esercizio sopra un prato, flessioni delle frasi, salti in avanti a cavallo dei due punti, rallentamenti e accelerazioni intorno alle virgole, la pausa del punto e virgola, il premio del riposo accanto a un punto fermo, e poi di nuovo ripartire. Per questo ogni sera della mia vita, prima di dormire, ho letto almeno una poesia, e dopo averla letta mi sono addormentato.

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Giacomo MazzariolMio fratello rincorre i dinosauri

Un romanzo di formazione in cui non c’è stato bisogno di inventare nulla. Un libro che stupisce, commuove, diverte e fa riflettere.

Giacomo ha cinque anni e il desiderio di avere un fratello; perché, si sa, con due sorelle non puoi fare giochi da maschio. Ed ecco che una sera i suoi genitori gli annunciano che lo avrà, questo fratello. Giacomo è alle stelle, sta per iniziare un «nuovo ordine mondiale», per cui lui e il papà non saranno piú in minoranza. Eppure col passare del tempo le cose non sembrano essere come Giacomo le aveva immaginate: Giovanni, quel bambino che la mamma ha definito «speciale», non è un supereroe e non ha i superpoteri.

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Insegnante

Giacomo MazzariolMio fratello rincorre i dinosauri

Giuditta Casale (Potenza)

Uno dei titoli presentati nelle ultime settimane dell’anno scolastico appena terminato è Mio fratello rincorre i dinosauri di Giacomo Mazzariol. Una storia d’amore, appassionata e non priva di spine. Una prosa immediata con l’ingenuità e la chiarezza del dettato che hanno sempre una certa presa su lettori alle prime armi. La possibilità di aggiungere alla lettura il video A simple interview da cui tutto è partito.

Giacomo aspetta un fratellino. Lo comunicano i genitori in un parcheggio vuoto, una domenica pomeriggio, a lui di cinque anni, e alle due sorelle: Alice di due e Chiara di sette. «I nostri genitori sospirarono e si rivolsero l’un l’altro uno sguardo che non seppi tradurre; tra loro scorreva un’energia strana, un fiume di coriandoli luminosi».

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Simone GiorgiL’ultima famiglia felice

Le famiglie felici si somigliano tutte, oppure no? Forse ciascuna è felice a modo suo, e la felicità, proprio come un vetro, nasconde sulla sua superficie liscia mille linea di frattura, invisibili fino a quando non s’infrange. La famiglia di Matteo Stella è felice? Lui fa di tutto perché lo sia: è un padre amorevole, un marito devoto, un uomo che si sforza in ogni modo per essere una brava persona. Senza ipocrisia ma con l’ingenuità assoluta che hanno solo le persone di buone intenzioni.

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Simone GiorgiL’ultima famiglia felice

Liceo Statale Moscati, Grottaglie (Taranto)
Classe: IIIB
Docente: Daniela Annicchiarico

Nel tuo romanzo, L’ultima famiglia felice, si fa una vera e propria indagine psicologica dei personaggi; quando la famiglia si disgrega la colpa è di entrambi i coniugi, come mai nel libro questa colpa fallimentare viene imputata per la maggior parte a Matteo?

Diciamo che, in realtà, è Matteo stesso a imputarsi tutte le colpe. A volersele imputare, persino. Perché Matteo Stella è un uomo che, nella vita, si è dato un compito: costruire una sorta di sistema operativo in grado di garantire a lui e alla sua famiglia una felicità costante e inattaccabile. La professione, gli amici, le ambizioni personali, per lui tutto passa in secondo piano. Al centro della sua vita ci sono sua moglie Anna e i suoi figli adolescenti, Eleonora e Stefano.

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Insegnante

Beppe FenoglioUna questione privata

Paola Biscoglio (Orbassano, Torino)

Nebbia inafferrabile e tangibile, come un gregge di pecore, delle lenzuola oscillanti, un mare bianco latte. Amore tra presenza e assenza. Sono questi i ricordi del mio primo approccio alla letteratura sulla Resistenza, attratta da una annunciata visione «privata» di una storia collettiva.

Il partigiano Milton, protagonista di Una questione privata, percorre il viale d’accesso della casa della donna amata, quella Fulvia che, riemergendo dai ricordi, spera possa essere salvezza e futuro. Ma il romanzo, che incede con andamento classico alternando riflessioni dialoghi e descrizioni, si avviluppa nell’ipotesi di un tradimento; tra ricerche e domande senza risposta, Milton crolla, a un metro dal muro, forse perché ciò che conta non è la fine ma il percorso, che non porta alla donna amata ma al cuore contraddittorio dell’Uomo.

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Percorsi

La filosofia: l’arte di imparare a stare al mondoLeonardo Caffo

Siamo onesti. Spesso la filosofia, a scuola, non capiamo cosa sia. La prima volta che ci tocca ripetere le filastrocche di Parmenide sul «non essere» è uno strazio. Non è colpa dei professori quanto, piuttosto, dei programmi ministeriali un po’ datati (compromesso necessario?) Cosí, senza neanche accorgerci del problema, la storia della filosofia viene a coincidere con la «filosofia pura». Che danno! Allora cosa fare? Uno strumento ottimo sta nel far leggere ai ragazzi alcuni testi chiave della filosofia che, volutamente, riescano a trasmettere l’idea di una filosofia come scienza del pensiero utile. Per ragionare non serve sapere il pensiero di Hegel sulla dialettica o ciò che Kant riteneva necessario per condurre una vita morale. È piú utile costruire una cassetta degli attrezzi con i quali montare e smontare la struttura dei problemi che la vita ci pone ogni giorno (talvolta piú di una volta al giorno, purtroppo).

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