Benni, Crichton, Dahl, Ende, Lodoli e altriCompagni di scuola

Pochi momenti restano impressi in ognuno di noi come quelli vissuti a scuola. È lí che per la prima volta si provano emozioni, passioni, delusioni e rancori che durano una settimana, ma cosí forti da restare indelebili nella memoria. È lí che, mentre impariamo a conoscere il mondo, il mondo impara a conoscere noi. È lí che nascono amicizie destinate a durare per sempre. Che li si ami o li si odi, gli incontri e gli scontri di quei giorni sono spesso destinati a cambiare una vita e per questo sono stati oggetto dell’attenzione di tanti scrittori, che hanno saputo raccontarli nei loro lati comici e in quelli tragici.

Compagni di scuola raccoglie in un volume alcuni di questi lavori, tutti incentrati su scene di vita scolastica, storie di alunni e di insegnanti, di imbarazzi e risate, di piccoli drammi e grandi amori, di misteri da risolvere e incubi paurosi. L’antologia è divisa in tre sezioni, la prima è quella dei nemici, dei conflitti e dei riti d’iniziazione, la seconda quella dell’amicizia, dell’amore e della condivisione delle passioni, e l’ultima riguarda le altre scuole, con lezioni di magia o sull’arte del crimine.

Da Edmondo De Amicis a Stefano Benni, da Edgar Allan Poe a Michael Crichton, Compagni di scuola si rivela un mosaico variopinto di storie su quel tempo che tutti vorremmo tornasse.

Leggi un estratto.

«Era una classe della scuola più esclusiva della città. Sangue nobile e ricchi plebei, aristocratici e solvibili avevano là convogliato la miglior prole. Eppure non aveva visto la luce nessun Blaue Reiter o via Panisperna o Parnasse, nessun movimento era nato se non quello eterno della testa delle gemelle Secchia che annuivano dal primo banco. Annuivano sempre: qualsiasi cosa l’insegnante dicesse, anche “che caldo oggi”, “che stronze che siete”, loro erano d’accordo» (Stefano Benni, Priscilla Mapple e il delitto della II C).

«I miei figli sono i miei alunni, pensava. Io li proteggo, li incoraggio, provo a spiegare loro cos’è la bellezza» (Marco Lodoli, Il rinoceronte).

«A quel punto, il ragazzone piegò la testa leggermente nella mia direzione e un paio di occhietti freddi e piuttosto ravvicinati mi fissarono. Sul momento non provai nessun particolare timore; allora non sapevo niente del potere che in un collegio gli studenti anziani esercitano sulle matricole» (Roald Dahl, Il comandone).

«Il curatore Fabio Massimi ha provato a mescolare le carte e ricercare nella varietà i singoli tasselli che fanno del mondo scolastico un plastico destinato a essere poi emulato su vasta scala dall’esistenza adulta» (Cosimo Argentina, «Avvenire»).