Passaparola

J. D. SalingerIl giovane Holden

Nadia Terranova, scrittrice

Quando stamattina sono andata a fare il mio dovere di Piccola Maestra al liceo Mamiani per parlare del Giovane Holden a due classi che lo avevano già letto, per prima cosa ho chiesto a quanti di loro fosse piaciuto, fosse piaciuto veramente. Mani alzate: due. Forse tre, la terza era incerta. E allora abbiamo parlato per due ore. Ho letto la recensione di Manganelli e abbiamo deciso che «aurorale» era l’aggettivo perfetto per Caulfield, anche se non avevano (ancora) letto Nietzsche.

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Franz KafkaLa metamorfosi

«Era steso sul dorso, duro come una corazza… “Cosa mi è successo?” pensò. Non era un sogno…»

Gregor Samsa, commesso viaggiatore preciso e metodico, si sveglia dopo una lunga notte di sogni inquieti e si accorge di aver assunto le sembianze di un enorme scarafaggio. Quello che segue è traumatico, il racconto che Gregor ne fa, ripugnante. Visto l’inusuale ritardo, i genitori e la sorella Grete iniziano a bussare preoccupati alla porta della sua stanza, mentre lui cerca faticosamente di scendere dal letto, di muoversi e di rassicurarli che va tutto bene. Riesce ad arrivare alla porta proprio quando anche il suo datore di lavoro entra indispettito nell’appartamento e, afferrata la maniglia con la bocca, la apre. Il terrore li invade: il capo fugge a gambe levate, la madre sviene, il padre inizia a colpirlo con un bastone.

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Classe

Chiara ValerioStoria umana della matematica

Liceo scientifico E. Fermi, Bari
Classe: III L
Docente: Agnese Gianeselli

Chiara Valerio, una donna esuberante, una personalità carismatica: impossibile annoiarsi. Flusso di concetti, parole che si rincorrono e che si incastrano le une con le altre, treno ad alta velocità che si ferma quando necessario, fa scendere i passeggeri, ne fa salire altri, persino gli stessi appena scesi, affascinati dal desiderio di continuare il viaggio. Fiume che scorre e ti trasporta con l’energia della sua corrente: se ti distrai è perché ti senti coinvolto, ci stai dentro tanto che non puoi trattenerti dal dirlo al vicino di sedia.

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Classe

Simone GiorgiL’ultima famiglia felice

Liceo Statale Moscati, Grottaglie (Taranto)
Classe: III B
Docente: Daniela Annicchiarico

Da un’attenta lettura del romanzo L’ultima famiglia felice di Simone Giorgi emerge la rappresentazione molto realistica della definitiva disgregazione dell’istituzione famigliare, sempre meno credibile nell’essere rappresentata come nido in cui covare gli affetti. La verità è che non si vive nel futuro solo attraverso i ricordi del passato; «non è che il passato alla fine, sono quattro ricordi in croce?»

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Gianni RodariEsercizi di fantasia

Esercizi di fantasia racconta la cronaca di una mattina qualunque a scuola con il maestro Rodari. È infatti la fedele trascrizione di quanto fu detto nel corso di un incontro fra lo scrittore e i ragazzi di una quinta elementare e una prima media, avvenuto ad Arezzo nel 1979.

«A me piace interrogare i bambini in modo indiretto mettendo in movimento la loro fantasia. Perché se io pongo loro un problema fantastico le loro soluzioni sono sempre piú avanzate delle mie… Sono sempre piú coraggiose; vanno sempre un passo piú in là».

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Classe

Leonardo CaffoLa vita di ogni giorno

Liceo San Benedetto, Conversano (BA)
Classe: V C s.u.
Docente: Pasqualina Bonifacio

Quest’anno, nell’ambito del «Progetto lettura» realizzato con la casa editrice Einaudi, abbiamo avuto il piacere di leggere il libro di Leonardo Caffo, La vita di ogni giorno. Non è un manuale di filosofia, ma – come ci dice lo stesso autore – è un libro di «alternativa filosofia». Un libro accessibile a tutti, che si presta all’interpretazione di giovani e adulti, un libro che non fornisce risposte predefinite, ma crea spiragli di luce su azioni e stati d’animo della vita quotidiana: lo smarrimento di un motociclista caduto, la perplessità suscitata dall’arte contemporanea, la preoccupazione per il proprio futuro, la prigionia e la libertà del parlare e del comprendere gli altri, lo stupore suscitato dall’amore.

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Giorgio SciannaLa regola dei pesci

«I pesci riescono a muoversi tutti insieme senza scontrarsi e senza perdere nessuno. Basta fidarsi del movimento degli altri».

Che fine hanno fatto gli unici quattro maschi della quinta C? A settembre, quando riprendono le lezioni, il liceo Tommaseo è scosso da una notizia inquietante: Roberto Ivan Anto e Lorenzo sono spariti; al loro posto solo quattro banchi vuoti. Sono partiti per una vacanza in Grecia, ma dal 22 luglio di loro non si ha più traccia, i cellulari sono disattivati e su Facebook nessun post. E mentre un funzionario della Farnesina sta fornendo assistenza ai genitori per capire cosa sia successo, all’improvviso, come uno spettro, compare Lorenzo.

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Insegnante

Andrea BajaniUn bene al mondo

Ilaria Vajngerl (Valdagno)

In classe stiamo imparando a descrivere. Prendete un foglio, ho detto ai miei ragazzi, e pensate a un sentimento. Quello che vogliamo? Mi hanno chiesto. Quello che volete.
Bene, adesso provate a dargli un corpo, o una forma. E poi me la raccontate. I più timidi hanno guardato la pagina bianca, i più spavaldi hanno alzato la mano. Può farci un esempio? Mi hanno domandato.

Così ho cominciato a leggere ad alta voce le prime facciate di Un bene al mondo, l’ultimo romanzo di Andrea Bajani.

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Riccardo GazzanigaNon devi dirlo a nessuno

Luca ha tredici anni ed è genovese. È l’estate del 1989 e la sua famiglia decide di trascorrere le vacanze estive a Lamon, un piccolo centro sulle montagne bellunesi. Al centro della storia c’è l’adolescenza, con i suoi rituali e le sue scoperte: i ragazzi che si sentono i padroni del mondo, le serate passate al campetto di calcio, le gare in bici, le ragazze, i primi baci, Luca che ha una cotta per Chiara, che ha una cotta per Samuele. Finché una sera, succede qualcosa di inquietante. Addentratosi nel bosco con il fratellino Giorgio, Luca si accorge che nel buio due occhi li stanno fissando.

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Nadia TerranovaGli anni al contrario

Liceo Nomentano, Roma
Classe: IV L
Docente: Silvia Vitucci

Il 28 novembre 2016 diverse classi del liceo Nomentano di Roma, grazie alla preziosa collaborazione della responsabile del Punto Einaudi di via Bisagno Simona Pedicone, hanno avuto modo di incontrare Nadia Terranova e di discutere con lei del suo romanzo d’esordio, Gli anni al contrario. L’autrice si è mostrata molto disponibile a rispondere ai dubbi dei ragazzi e molto interessata alle loro opinioni personali; l’intervista si è svolta in una piacevole atmosfera di curiosità reciproca.

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