Classe

Elena VarvelloLa vita felice

Liceo classico G. La Farina (Messina)
Docente: Antonella Lo Castro

Elena Varvello ci regala un libro spaventoso e meraviglioso da leggere tutto d’un fiato.

Elia ha sedici anni e vive a Ponte, un piccolo paese in mezzo ai boschi, con la madre Marta e il padre Ettore. È l’estate del 1978. Nel dicembre immediatamente precedente un bambino è scomparso nel nulla gettando nell’angoscia tutto il paese, che già viveva una crisi profonda dovuta soprattutto alla chiusura dello stabilimento che dava lavoro a gran parte dei suoi abitanti. Il padre di Elia è uno dei tanti che ha perso il lavoro e da quel giorno ha cominciato ad accelerare la sua deriva mentale dovuta a un disturbo bipolare.

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Piergiorgio PaterliniBambinate

«Non avevo paura del buio, quel buio mi riparava come una caverna. Era della luce che avevo paura».

Metà anni Sessanta. È il Venerdí Santo in un paesino della Bassa Padana e, come da tradizione, si rappresenta la Via Crucis: ci sono le Pie Donne, il Sommo Sacerdote, il Cireneo, la soldataglia. E Pilato. I protagonisti, però, sono tutti bambini e nessuno di loro sta recitando.

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Passaparola

Lyman Frank BaumIl Mago di Oz

Ester Armanino, scrittrice

Tutti, prima o poi, ritorniamo a Oz. Ci torniamo quando non ricordiamo piú cos’è che davvero stiamo cercando: un cervello, un cuore, un po’ piú di coraggio, o magari la strada di casa? Ci torniamo perché sappiamo che – qualunque cosa sia – di certo è nell’ordine delle cose che si ottengono percorrendo un sentiero di mattoni con determinazione.

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Massimo ZamboniNessuna voce dentro

«La vita pare troppo lunga per accontentarsi».

Reggio Emilia, estate 1981. Un giovane è sul ciglio della strada con il pollice alzato. Un camionista desideroso di condividere la propria solitudine lo fa salire: direzione Berlino Ovest. È la storia di Massimo Zamboni, che, come ogni ragazzo di ogni epoca, ha addosso una fame inappagata di vita, e la provincia non basta piú.

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Classe

Nadia TerranovaGli anni al contrario

Liceo delle scienze umane Albertina Sanvitale (Parma)
Classe: V H
Docente: Carmelina Pullara

Il romanzo di Nadia Terranova Gli anni al contrario è l’esempio lampante di come si possa scrivere una storia profonda e riflessiva con poco meno di centocinquanta pagine. Al giorno d’oggi la letteratura straniera, specialmente quella americana, è sempre piú diffusa e i libri di scrittori italiani contemporanei non rappresentano la prima scelta di lettura sui nostri scaffali. Io credo, invece, che sia doveroso incitare giovani e adulti a leggere un libro come questo.

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Joe R. LansdaleIo sono Dot

«Potreste pensare che questa non sia una storia vera, perché una parte di essa contiene cose a cui è difficile credere, ma vi assicuro che non c’è niente di inventato, dall’inizio alla fine».

A diciassette anni, quando hai un padre uscito a comprare le sigarette e mai tornato e vivi in una roulotte con una madre buona a nulla, un fratellino re delle caccole e una sorella regolarmente gonfiata di botte dal marito, non sono molte le persone su cui puoi contare. Ma se mai c’è una ragazzina capace di prendere la vita e rivoltarla, be’, questa è Dorothy Sherman, per gli amici Dot.

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Insegnante

Chiara ValerioStoria umana della matematica

Antonella Adinolfi (Bari)

Il libro Storia umana della matematica, formato da racconti distinti tra loro ma in risonanza, ha il pregio di essere una brillante esposizione divulgativa di alcune idee direttrici fondamentali del campo della matematica. A tali idee direttrici si giunge attraverso la storia di cinque famosi matematici (Bolay, Riemann, Laplace, Picone, Wiener) e del fisico russo Landau. La scrittrice parte dalla loro esistenza rivelandoci curiosità e dalle difficoltà da loro incontrate nell’arduo cammino della conoscenza, rivelandoci il loro lato più debole e perciò più umano, per giungere a raccontare la sua vita con le sue passioni, emozioni, interessi, sconfitte e traguardi.

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Classe

Giulio GuidorizziIo, Agamennone

Istituto B. Pascal (Reggio Emilia)
Classe: II M
Docente: Maria Antonietta Centoducati

Premessa

Sono una docente di Lettere che ha la fortuna di essere anche attrice, regista e formatrice teatrale;  credo fermamente nel lavoro sulla creatività dei ragazzi e sulle loro infinite risorse (più o meno nascoste) che sono da stimolare, incentivare, incoraggiare. La lettura del saggio Io, Agamennone si è svolta interamente in classe, con lettura del testo ad alta voce per esercitarsi sulla lettura espressiva e per trascinare i ragazzi in quel mondo magico e intenso del mondo antico con i suoi eroi intramontabili. Sono seguite riflessioni e commenti sui personaggi del saggioI monologhi sono il frutto della verifica al termine del bellissimo percorso di lettura.

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Donatella Di PietrantonioL’arminuta

– Ma la tua mamma qual è? – mi ha domandato scoraggiata. – Ne ho due. Una è tua madre.

Una ragazzina di tredici anni con la valigia in una mano e una sacca di scarpe nell’altra, suona a una porta sconosciuta. Ad aprirle, sua sorella Adriana, gli occhi stropicciati, le trecce sfatte: non si sono mai viste prima. Inizia cosí questa storia dirompente e ammaliatrice: con una ragazzina che da un giorno all’altro perde tutto – una casa confortevole, le amiche piú care, l’affetto incondizionato dei genitori. O meglio, di quelli che credeva i suoi genitori.

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