Fëdor DostoevskijNotti bianche

16+

«Era una notte incantevole, una di quelle notti che ci sono solo se si è giovani».

Il sognatore delle Notti bianche vive ai margini della realtà, in penosa solitudine. Perso negli ideali di una fervida immaginazione e immerso in fantasticherie ed emozioni evanescenti, il giovane vagabonda nelle calde notti senza tramonto di una Pietroburgo di inizio estate. Finché, durante una di queste passeggiate notturne, qualcuno risveglia in lui l’amore.

Nasten’ka ha diciassette anni, e piange in riva al fiume un amore che l’ha abbandonata. Ma è cosí colpita dall’erudizione e dal comportamento impacciato del giovane, che decide di incontrarlo ancora: per quattro notti i due si danno appuntamento per raccontarsi l’un l’altro, dando libero sfogo ai pensieri piú segreti, alle confessioni, alle incertezze.

L’isolamento del sognatore sembra finalmente dissiparsi. Ma proprio nel momento in cui inizia a sentirsi parte di quella realtà sempre fuggita, l’innamorato di Nasten’ka ritorna.

«Sii benedetta per quell’attimo di beatitudine e di felicità che hai donato a un altro cuore solo, riconoscente! Dio mio! Un minuto intero di beatitudine! È forse poco per colmare tutta la vita di un uomo?»

Leggi un estratto.

Roberto Saviano, durante il programma televisivo Amici, incoraggia i giovani alla lettura leggendo Notti bianche:

«Ci insegna a sognare rimanendo ognuno dentro i propri limiti»: il commento per Repubblica@scuola di una studentessa.

Alcune pagine lette da Sergio Castellitto su Radio3.

Dall’omonimo racconto, nel 1957 Luchino Visconti ha tratto un film: