Archivio Mensile: gennaio 2018

Passaparola

Virginia WoolfLa signora Dalloway

Anna Nadotti, traduttrice

«Come dobbiamo leggere un libro?»

Questo si chiede Virginia Woolf in un saggio del 1925. E alla propria domanda, che dà titolo al saggio, risponde: «Non date ordini al vostro scrittore: cercate di diventare lui stesso. Siate il suo compagno di lavoro e il suo complice». Proviamo dunque a seguire il suo consiglio leggendo La signora Dalloway, il romanzo che Woolf scrisse in quello stesso 1925, e che esordisce con uno degli incipit piú celebri della letteratura moderna: «La signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comprati lei».

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Sergio LuzzattoI bambini di Moshe

Sopravvivere alla Shoah e alla follia omicida del nazismo non è cosa da bambini. Eppure, grazie a Moshe Zeiri, settecento di loro ci riuscirono.

Falegname per formazione, teatrante per vocazione, Moshe è un giovane ebreo della Galizia orientale. Immigrato in Palestina negli anni Trenta, fra il 1944 e il 1945 risale l’Italia come soldato volontario nel Genio britannico per cercare di salvare il salvabile. Se non la civiltà yiddish irrimediabilmente distrutta, almeno gli ultimi resti del popolo sterminato.

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Insegnante

Ari Folman e David PolonskyAnne Frank – Diario

Elena Tamborrino (Maglie)

La mia è una generazione che ha letto il Diario di Anne Frank con lo stupore di chi si affaccia nella vita di una coetanea che attraversa, nella sua quotidianità racchiusa in un periodo relativamente breve, tutte le domande su quello che stava accadendo nei primi anni Quaranta dello scorso secolo in Europa – e piú limitatamente in Olanda – e su quello che, nello stesso tempo, riempiva le sue giornate lunghe di silenzi e pensieri, desideri e piccole contrarietà.

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Luigi ZojaNella mente di un terrorista

Cosa scatta nella mente di migliaia di giovani che decidono di affiliarsi allo Stato Islamico, aderendo alla lotta armata e rinunciando alla vita?

L’Isis definisce un fenomeno ma anche un’organizzazione. Ne abbiamo appreso gli slogan, le conseguenze, di rado le cause geopolitiche, ma mai le ragioni profonde. In questo libro Luigi Zoja ci spiega i perché attraverso una teoria dell’inconscio che ha approfondito, piú di altre, il rapporto tra la società e le scelte individuali: la psicologia analitica di Carl Gustav Jung.

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Insegnante

Simona VinciLa prima verità

Antonella Festa (Lanciano)

In una conversazione tenuta nel 2013 presso il Centro Studi sulla Memoria di San Marino, a proposito di romanzo storico, Wu Ming 2, in rottura con le coordinate manzoniane, affermava che il romanzo storico del quarto tipo non ha il vero per soggetto e nemmeno l’utile per iscopo. Il suo scopo è falsificare la narrazione dominante, mostrarne le stratificazioni, sostituire allo stereotipo il conflitto. Diventare pre-testo per altre ricerche.

La prima verità di Simona Vinci non è precisamente un romanzo storico o, meglio, la Storia c’è, ma non è propriamente la protagonista.

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Matteo NucciLe lacrime degli eroi

«Terra e lacrime. Cosí nacque la stirpe umana».

Achille, Agamennone, Diomede, Patroclo, Odisseo, Ettore… Nell’Iliade e nell’Odissea, gli eroi leggendari che hanno combattuto le battaglie piú dure e vinto i nemici piú agguerriti non temono di mostrarsi in lacrime. Per disperazione, dolore, rabbia, amore, nostalgia, piangono a viso aperto. Senza risparmiarsi. Senza mai provare vergogna. Singhiozzano, gridano, tremano, piangono fino a soffrire la fame, piangono per saziarsi del pianto.

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Percorsi

Riccardo GazzanigaUn viaggio denso di pericoli

Dicono che per scrivere un ottimo libro sia fondamentale avere un eroe coraggioso, pieno di complessità, desideri, mancanze. E poi metterlo in pericolo, fargli superare le peggiori battaglie, le piú grandi difficoltà, i piú terribili nemici.

Lungo le pagine l’eroe deve lottare e crescere, non nel senso di invecchiare, ma nel senso di cambiare. Trasformarsi. Cercare di colmare i suoi vuoti e realizzare i suoi desideri.

Beh, l’adolescenza è proprio questo.

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