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Mick KitsonSal

Giorgio Scianna, scrittore

Sal e Pepa sono scappate rifugiandosi nei boschi della Scozia. Sono due ragazzine che riescono a costruire una capanna, ad accendere un fuoco, a cacciare, insomma a sopravvivere grazie a quello che hanno imparato su YouTube; perché la loro fuga non è un colpo di testa, è un piano che hanno aspettato e preparato con cura per lasciarsi alle spalle qualcosa di molto brutto, una casa in cui hanno conosciuto la violenza piú dura.

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Virginia WoolfLe onde

Ester Armanino, scrittrice

Cavalcare «Le onde»

La prima volta che ho letto Le onde avrò avuto sedici anni. Piú che una lettura fondamentale per la mia formazione, considero questo libro un incontro eccezionale tra me e ciò che da quel momento in poi ho visualizzato come una Sorgente, ovvero il luogo da cui proviene molto di ciò che sono.

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Virginia WoolfLa signora Dalloway

Anna Nadotti, traduttrice

«Come dobbiamo leggere un libro?»

Questo si chiede Virginia Woolf in un saggio del 1925. E alla propria domanda, che dà titolo al saggio, risponde: «Non date ordini al vostro scrittore: cercate di diventare lui stesso. Siate il suo compagno di lavoro e il suo complice». Proviamo dunque a seguire il suo consiglio leggendo La signora Dalloway, il romanzo che Woolf scrisse in quello stesso 1925, e che esordisce con uno degli incipit piú celebri della letteratura moderna: «La signora Dalloway disse che i fiori li avrebbe comprati lei».

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Lyman Frank BaumIl Mago di Oz

Ester Armanino, scrittrice

Tutti, prima o poi, ritorniamo a Oz. Ci torniamo quando non ricordiamo piú cos’è che davvero stiamo cercando: un cervello, un cuore, un po’ piú di coraggio, o magari la strada di casa? Ci torniamo perché sappiamo che – qualunque cosa sia – di certo è nell’ordine delle cose che si ottengono percorrendo un sentiero di mattoni con determinazione.

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Katie HafnerGlenn Gould e la ricerca del pianoforte perfetto

Benedetta Saglietti, storica della musica

Come si diventa ciò che si è? Le strade e le variazioni sono infinite. Un pianoforte, per esempio, può essere d’aiuto. Ma la strada per trovarlo, a volte, è lunga e faticosa. Se il protagonista è Glenn Gould, il fuoriclasse del pianoforte, un ragazzo schivo e strano che precocemente mollò la carriera musicale nel 1964 a 32 anni, quella ricerca è tutto. Attorno a lui pullula un piccolo universo di uomini, come l’accordatore quasi cieco Verne Edquist, di oggetti, tipo dozzine di chiavi di stanze d’albergo, oltre a un intrecciarsi di casi imprevedibili, come le disavventure con la fabbrica degli Steinway e con Bill Hupfer che rende possibile l’incontro col pianoforte perfetto.

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Anna Migotto e Stefania MirettiNon aspettarmi vivo

Tommaso De Luca, preside ITIS Avogadro (TO)

Ci sono libri che hanno la forza dell’analisi e altri che hanno dalla loro i colori della vita. I primi ti convincono, gli altri ti si imprimono nella mente.

Leggendo il libro di Anna Migotto e Stefania Miretti, Non aspettarmi vivo. La banalità dell’orrore nelle voci dei ragazzi jihadisti, si ha, e vivissima, l’impressione di come le scelte radicali siano tali solo a posteriori e siano invece prese un passo alla volta, comunemente, quotidianamente, da persone non eccezionali – persone che potresti conoscere, si intitola infatti un capitolo – e in vite come quelle di tutti.

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Paola MastrocolaL’amore prima di noi

Chiara Grandi, volontaria di Mare di libri

Che cos’è l’amore? Se ne parla sempre ed è onnipresente nella vita dell’uomo, ma che cos’è in fondo questo sentimento di cui tutti ci riempiamo la bocca? Non siamo sicuramente noi i primi a domandarcelo: non è un caso che la maggior parte dei miti della tradizione greco-latina abbiano come tema principale proprio l’amore, nelle sue infinite sfaccettature e accezioni.

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J. D. SalingerIl giovane Holden

Nadia Terranova, scrittrice

Quando stamattina sono andata a fare il mio dovere di Piccola Maestra al liceo Mamiani per parlare del Giovane Holden a due classi che lo avevano già letto, per prima cosa ho chiesto a quanti di loro fosse piaciuto, fosse piaciuto veramente. Mani alzate: due. Forse tre, la terza era incerta. E allora abbiamo parlato per due ore. Ho letto la recensione di Manganelli e abbiamo deciso che «aurorale» era l’aggettivo perfetto per Caulfield, anche se non avevano (ancora) letto Nietzsche.

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Akhil SharmaVita in famiglia

Virginia Verna e Eleonora Tonelli, studentesse-giurate del Premio Letteraria

Questa è la Vita in famiglia di Ajay.

Dal giorno in cui lui e i suoi si trasferiscono da Oriente a Occidente, ha inizio una vita varia e travagliata: la ricostruzione di una comunità, l’abituarsi a un mondo diverso. E poi il dolore, quando dopo il tragico incidente del fratello, Ajay deve imparare a convivere con un nuovo Birju, in stato vegetativo.

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Kevin PowersYellow Birds

Christian Frascella, scrittore

Caro ragazzo,

ciao. Sono Christian e sono una specie di scrittore. Ho pensato in questi giorni che dovresti farmi e farti un favore: tra una whatsappata e l’altra, se ti riesce, potresti accomodarti da qualche parte e leggere (ma anche in piedi va bene, conosco un sacco di ragazzi che leggono in piedi e mi dicono che alla fine è la stessa cosa che leggere seduti) un libro che secondo me non solo è bellissimo ma è anche fico, fico nel senso che dopo averlo letto potresti tirartela un po’ e affascinare chi ti ascolterà raccontandone la storia e il significato. Un libro che ti renderà più sexy e intelligente di chi ancora non l’ha letto o addirittura non ne conosce nemmeno l’esistenza.

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