Paola MastrocolaL’amore prima di noi

Chiara Grandi, volontaria di Mare di libri

Che cos’è l’amore? Se ne parla sempre ed è onnipresente nella vita dell’uomo, ma che cos’è in fondo questo sentimento di cui tutti ci riempiamo la bocca? Non siamo sicuramente noi i primi a domandarcelo: non è un caso che la maggior parte dei miti della tradizione greco-latina abbiano come tema principale proprio l’amore, nelle sue infinite sfaccettature e accezioni.

L’autrice, Paola Mastrocola, riesce a raccontare storie già scritte e riscritte, tramandate di generazione in generazione per millenni, in una maniera innovativa e ricca di sfumature e riflessioni. Cerca di rispondere proprio alla domanda iniziale: che cos’è l’amore? E trova molteplici soluzioni, risposte. L’amore richiede duttilità, perché bisogna essere in grado di cambiare continuamente di fronte all’amato in base alla situazione, proprio come gli dèi dovevano cambiare forma per poter amare gli uomini. L’amore è rapimento, come quello tra Persefone e Ade, che provoca l’alternarsi delle stagioni. L’amore è capacità di attendere, persino tempi lunghissimi. L’amore è dolore, quando perdiamo qualcuno di fondamentale per noi a causa della sua (magari prematura) morte, come accade ad Orfeo, sconsolato di fronte alla dipartita di Euridice: e l’amore è anche oltrepassare i limiti, i divieti, proprio come osa Orfeo. L’amore è bellezza, perfezione, o almeno così crede l’artista Pigmalione; in effetti queste sono solo idee, hanno bisogno di concretizzarsi. Che poi, l’amore, possiamo controllarlo? O siamo soggetti a una forza a noi superiore e quindi a cui non possiamo opporci? Insomma, se ci atteniamo a quanto dicono i greci, Eros non porta attenzione e scaglia frecce d’amore e disamore seguendo il suo capriccio, cambiando per sempre la nostra vita. Ci si domanda se la fanciullezza, l’attimo prima dell’amore e della crescita, non sia preferibile, con la sua leggerezza: Artemide è l’emblema di questa concezione. Ma come non ammirare l’intensità dello sguardo tra innamorati? Una forza che riduce il mondo dei due a quello sguardo, a prescindere da tutto il resto. E non è affascinante che un semplice sguardo potrebbe portarci all’innamoramento? C’è una potenza incredibile in esso, che supera la pelle e, in certi casi, arriva a scoprire l’anima dell’amato. L’amore è anche piacere, che non si ferma all’istante in cui percepiamo il sentimento, ma va oltre, diventando desiderio. L’amore talvolta è tentativo di dimenticare, quando una ferita ci fa troppo male; può diventare eccesso, e provocare a sua volta vergogna, come per Pasifae, che unitasi a un toro, generò il Minotauro. Spesso l’amore si trasforma in tradimento, ma ha l’incredibile capacità di generare un nuovo individuo. L’amore è come un vento che ci trasporta e a cui ci abbandoniamo. L’amore non deve mai assumere la forma di pietà o di ricatto, altrimenti è falso: Medea lo avrebbe dovuto considerare, quando ha scambiato il suo aiuto a Giasone con un matrimonio. E l’amore può anche essere segreto celato e divenire così ancora più intrigante. L’amore è un combattimento interiore tra sentimenti opposti, che convivono. Amare è ricercare un sempre, che non siamo capaci di assicurare né raggiungere, ed è dono. Amore è necessità di essere l’unico o l’unica per l’amante.

L’amore è tutto questo e tanto altro ancora: non riusciremo mai a comprendere tutti gli aspetti che lo compongono, ma certamente riflettere sui miti inventati da coloro che ci precedono può aiutarci a scoprirne sempre di nuovi. La Mastrocola, con una grande abilità e un’ammirabile naturalezza ha fatto rivivere queste storie aggiungendo del proprio, perché i miti sono aperti all’interpretazione, non c’è mai una loro forma definitiva o «corretta».