I libri

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Riccardo GazzanigaNon devi dirlo a nessuno

Luca ha tredici anni ed è genovese. È l’estate del 1989 e la sua famiglia decide di trascorrere le vacanze estive a Lamon, un piccolo centro sulle montagne bellunesi. Al centro della storia c’è l’adolescenza, con i suoi rituali e le sue scoperte: i ragazzi che si sentono i padroni del mondo, le serate passate al campetto di calcio, le gare in bici, le ragazze, i primi baci, Luca che ha una cotta per Chiara, che ha una cotta per Samuele. Finché una sera, succede qualcosa di inquietante. Addentratosi nel bosco con il fratellino Giorgio, Luca si accorge che nel buio due occhi li stanno fissando.

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Michele MariRoderick Duddle

«Una volta presa una direzione, quel primo passo avrebbe innescato una catena di conseguenze lunga quanto la sua vita».

Figlio di una prostituta, Roderick cresce all’Oca rossa, una locanda malfamata di Castlerough frequentata da furfanti, ubriaconi e vagabondi. Quando la madre muore, il padrone della locanda pensa bene di cacciarlo, abbandonandolo al proprio destino. Cosí, a soli dieci anni, Roderick si ritrova da solo, in possesso di un unico oggetto: un medaglione che porta appeso al collo.

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Maurizio BettiniA che servono i Greci e i Romani?

A che servono i Greci e i Romani? Una domanda che viene rivolta sempre più spesso a chi si occupa di discipline umanistiche, soprattutto classiche. Ma questa volta il tono è volutamente provocatorio: nell’uso del verbo «servire» si nasconde la denuncia verso una politica scolastica e un modo di pensare sempre più diffuso che svilisce il concetto di cultura, ridimensionandolo a qualcosa che deve creare un’utilità immediata, principalmente di tipo economico. E quale può essere il punto da cui partire per sovvertire questa tendenza? Far comprendere ai ragazzi la bellezza e l’utilità esistenziale della cultura classica e la sua capacità di dar loro quel senso critico che li accompagnerà per tutta la vita.

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Beppe FenoglioUna questione privata

«Tu non devi sapere niente, solo che io ti amo. Io invece debbo sapere, solo se io ho la tua anima».

Langhe, tempo di Resistenza. Fenoglio racconta temi a lui molto cari: le guerre partigiane, la Storia pubblica e militare, gli scontri a fuoco, i movimenti delle truppe e delle bande fasciste e antifasciste, la crudeltà e la morte che ne consegue. Ma non è tutto. A questo si intreccia una storia piú piccola, piú personale e intima, eppure vissuta in modo non meno tragico, che vede protagonista il giovane Milton, studente universitario ed ex ufficiale che milita nelle formazioni autonome.

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Herman MelvilleMoby-dick

Un romanzo d’avventura che è anche una fiaba mostruosa e un’allegoria intollerabile. E senza dubbio, un capolavoro indiscusso della letteratura americana, riproposto in una nuova traduzione.

Ishmael arriva a New Bedford un giorno d’autunno, e dopo aver conosciuto Queequeg, un ramponiere polinesiano, decide di avventurarsi con lui in mare aperto a bordo della baleniera Pequod. Ad accoglierli è una ciurma di pazzi d’ogni colore, razza e fede, dai quaccheri ai cannibali agli adoratori del fuoco, e un capitano sul quale si vociferano molte storie, che si mostra loro solo a navigazione iniziata. Ahab, questo il suo nome, appare sul ponte con una gamba d’osso di balena e un’unica ossessione: trovare Moby-Dick, l’inafferrabile e feroce capodoglio che lo ha mutilato con un colpo di coda.

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Andrea De BenedettiLa situazione è grammatica

Accellerare o accelerare? Se stesso o sé stesso? Valige o valigie? Un pò o un po’?

Capita a tutti di commettere errori di grammatica. Per distrazione, per un riflesso condizionato, non necessariamente per ignoranza. A volte, strano ma vero, a sbagliare è proprio la lingua, con le sue prescrizioni illogiche e le sue regole irragionevoli. In questo piccolo e agile volume, non privo di ironia, il linguista Andrea De Benedetti ricostruisce la storia del vocabolario italiano attraverso gli errori più comuni, le distrazioni e i lapsus.

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Akhil SharmaVita in famiglia

La famiglia Mishra, padre, madre e due figli, si trasferisce dall’India frugale degli anni Settanta negli Stati Uniti. Tutto è nuovo ed entusiasmante: cose mai viste, odori sconosciuti, acqua corrente, ascensori, semafori, tv a tutte le ore, pubblicità; ma anche spaesamento linguistico e razziale e segregazioni incomprensibili e talora comiche. Tutto è una scoperta. Ajay cresce e va a scuola con ottimi risultati, ma è Birju, il primogenito, il vanto della famiglia: è un ragazzo eccezionale, viene ammesso in una scuola superiore prestigiosa, vuole diventare medico. È in lui che la famiglia Mishra ripone le speranze di integrazione e ascesa sociale. Ma all’improvviso questo universo in costruzione crolla. Tre minuti appena. Un tempo cosí breve, eppure sufficiente a deviare il corso di un’esistenza, azzerandone il futuro.

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Ester ArmaninoStoria naturale di una famiglia

Per cercare di capire il mondo degli adulti, Bianca lo osserva con gli occhi spalancati e con la curiosità di una piccola entomologa. Come attraverso la lente di un microscopio, cerca nei gesti affannati dei genitori e del fratello i movimenti ordinati e rassicuranti degli insetti, finendo per sovrapporre quel mondo in cui non esistono i tradimenti e le famiglie non si sfasciano a quello reale: «Mi vedevo piccoli uncini al posto delle mani, con quelli potevo rimanere arpionata alla terra e guardare le cose da lì, dove non era possibile cadere».

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Riccardo StaglianòAl posto tuo

Quand’è l’ultima volta che avete comprato un biglietto del treno allo sportello invece di farlo online? O un cd in un negozio di dischi? O che avete messo piede in banca?

P come Posto, il tuo posto di lavoro. Quello che internet e le macchine si portano via.

Le macchine hanno sempre rimpiazzato gli uomini. Prima però lo facevano nei compiti pesanti, colpendo i colletti blu; ora sostituiscono anche il lavoro dei colletti bianchi. In passato l’aumento della produttività dato dalla tecnologia si trasformava in piú ricchezza per la società: se uno perdeva il lavoro in manifattura ne trovava un altro nei servizi. Ormai invece le macchine corrono troppo forte e distruggono piú posti di quanti non ne riescano a creare.

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