Maurizio Bettini A che servono i Greci e i Romani?
A che servono i Greci e i Romani? Una domanda che viene rivolta sempre più spesso a chi si occupa di discipline umanistiche, soprattutto classiche. Ma questa volta il tono è volutamente provocatorio: nell’uso del verbo «servire» si nasconde la denuncia verso una politica scolastica e un modo di pensare sempre più diffuso che svilisce il concetto di cultura, ridimensionandolo a qualcosa che deve creare un’utilità immediata, principalmente di tipo economico. E quale può essere il punto da cui partire per sovvertire questa tendenza? Far comprendere ai ragazzi la bellezza e l’utilità esistenziale della cultura classica e la sua capacità di dar loro quel senso critico che li accompagnerà per tutta la vita.