Liceo Duca degli Abruzzi, Treviso
Classi: II A e II D linguistico
Docente: Francesco Targhetta
Perché hai deciso di scrivere un libro proprio sul dolore nell’infanzia? E perché hai scelto di rappresentarlo come un animale domestico (un cane, secondo noi)?
Una scrittrice che amo molto, Flannery O’Connor, scrisse una volta che se si sopravvive all’infanzia si ha poi materia per scrivere per tutta la vita. Credo sia per quello. Anche se in realtà questo libro è arrivato per strade tutte sue, a me ancora oggi abbastanza misteriose. Si è presentato inaspettato e ha buttato giù la porta del foglio. Mi sono trovato davanti un bambino e il suo dolore, e il suo dolore era questa specie di alleato invisibile – visibile a chi lo vuol vedere – ma presente, che gli scodinzolava accanto. E, semplicemente, mi è sembrato di un’evidenza assoluta.
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