I miti sono quel che resta dopo il tempo che passa, sono racconti favolosi con i quali gli uomini cercano di comprendere e afferrare grandi verità. Parlano a noi e di noi, per questo sono eterni. Con grande maestria Paola Mastrocola attinge alla mitologia antica e la riscrive, riempiendo gli spazi bianchi che ogni storia offre e restituendola al lettore carica di nuovi significati.
È così che sappiamo perché Arianna si consegna a Teseo, quali gesti e parole si scambiano Ippolito e Fedra, quali quelle che Euridice rivolge a Orfeo prima di essere condannata a restare nell’Ade. E ancora il Minotauro prigioniero nel Labirinto e il giovane Icaro, Apollo e Dafne, Narciso, Eros e Psiche, Zeus e Europa, Atalanta e Ippomene. Storie che si richiamano e si inseguono componendo una storia dell’amore che passa attraverso la perdita, la conquista, la morte, il cedimento e la resistenza. E ognuna delle quali pone domande che vanno dritte al cuore: in quale forma dobbiamo amare? E la bellezza si può rapire? Si può, amando, non conoscere l’amore? E quanto conta una promessa? E perché a una certa età che chiamiamo giovinezza abbiamo voglia di non concederci a nessuno, e giocare, e stare a mezz’aria, in volo?
L’amore prima di noi seduce con la sua forza, parla dell’amore nella sua accezione più struggente, come ciò che toglie la libertà, ma che al tempo stesso nutre la nostra anima. E racconta i grandi miti come storie vive: nel fuoco di queste pagine anche ciò che conosciamo da sempre diventa nuovo sotto i nostri occhi.
Leggi un estratto.
«Nel suo nuovo libro la Mastrocola ha messo a frutto una sua passione ventennale e trovato un timbro di voce cui il lettore si abbandona subito con piacere» (Ernesto Ferrero, «La Stampa»).
«Una colta e umanissima incursione nella mitologia antica» (Roberta Scorranese, «Corriere della Sera»).
«Con la rielaborazione dei miti la Mastrocola ci riconcilia col senso profondo della vita» (Alessandra Appiano, «Donna moderna»).
«Un modo di “ripopolare di dèi il mondo” per dare un altro senso alle cose a tanta distanza e diversità di tempi e di sentimenti» (Carlo Carena, «Il Sole 24 Ore»).
«Una magnifica idea sviluppata con maestria» (Corrado Augias, «Il Venerdì, la Repubblica»).
Michela Murgia ha raccontato il libro a Quante storie.
L’intervista di Saverio Simonelli per TV2000:
L’amore prima di noi è un Consiglio di classe e un Passaparola.