Giulio Guidorizzi Io, Agamennone
Liceo Ludovico Ariosto, Ferrara
Classe: II M
Docente: Micaela Rinaldi
Riscritture del finale di Io, Agamennone
Quando il cavallo di legno, simbolo della resa degli Achei, giunse davanti alle mura di Troia, città un tempo feconda e ricca di abitanti, i Troiani gioirono. Per loro erano finiti anni di guerre e sofferenze, le infinite perdite d’uomini erano cessate. Il saggio indovino, il buon Laocoonte, rimuginò tra sé e disse ai suoi concittadini: «Figli di Ilio, troppo facile la resa degli Argivi; sospetto un tranello». I Troiani diedero ascolto al loro acuto sacerdote e, dopo avere a lungo pensato, stabilirono che il dono venisse portato all’interno delle alte mura e che i migliori guerrieri tra loro si appostassero a guardia dell’immenso cavallo per sorvegliarne il grande ventre sospetto. Cosí, quando l’Atride Agamennone, il Laerziade Ulisse e gli altri capi achei sbucarono dalla botola sotto la coda, si videro fronteggiati dalle truppe troiane schierate intorno.