Mario DesiatiTernitti

16+

Una storia di redenzione e d’amore, intima e civile, dove la denuncia e lo stupore si reggono insieme. 

Mimí Orlando ha quindici anni quando è costretta ad abbandonare la sua casa e la sua terra. L’anno è il 1975 e la famiglia di Mimí parte dal Salento verso la Svizzera, inseguendo un sogno di prosperità che si trasformerà però in incubo. In Svizzera ci sono le fabbriche, dove si lavora un materiale adatto a mille utilizzi, le cui minuscole fibre si infilano nei polmoni e col tempo li distruggono. In Svizzera Mimí scopre il freddo, che gela le dita e l’anima, ma anche l’amore, tra i capannoni dove i tanti emigrati trovano rifugio. Vent’anni piú tardi torna in Puglia, ormai madre sola, determinata e orgogliosa, ingorda di quella gioventú che la vita le ha negato, a lottare contro i fantasmi del passato, assistita dalle voci degli antenati e dal coraggio di continuare a immaginare un futuro migliore. 

Con una lingua impastata di terra anche quando alza gli occhi al cielo, Desiati dà vita a un romanzo in cui le cose semplici brillano di un’intensità che brucia e riscalda. 

Leggi un estratto.

Ternitti è entrato nella cinquina finalista del Premio Strega 2011.

«Un ottimo romanzo, pieno di forza e poesia, e nello stesso tempo ben radicato in una visione seria e attenta della realtà italiana contemporanea» (Alberto Asor Rosa).

«Con Ternitti, Mario Desiati continua a tessere, con inconsueta serietà di ricerca, una sua particolarissima epica petrosa e insieme visionaria» (Paolo Di Stefano).

«Un po’ romanzo sociale e un po’ realismo poetico con un pizzico di vittorinismo, favoloso e melodrammatico» (Goffredo Fofi, «Internazionale»).

Su «La Stampa» l’intervista di Mattia Feltri all’autore.

«Una storia di donne, amore, riscatto, e insieme pagine di denuncia sociale e testimonianza di una possibile coraggiosa resistenza» (Anna Stefi, doppiozero.com).