Anthony BurgessArancia meccanica

16+

La storia di Alex, della violenza che si porta dentro e di quella del mondo cinico e ottuso che pensa di poterlo curare. Un grande classico contemporaneo, terrificante e meraviglioso.

«Per molti versi il libro sono io: perché quello che scriviamo riguarda molto quello che siamo. E il libro rivela una battaglia interiore con questa idea: quella del male. Non solo il male, ma il pericolo di provare a correggerlo. In linea di massima sono molto scettico riguardo all’uso del potere per cambiare gli altri. Alla fine noi, in quanto esseri umani, dobbiamo scendere a patti da soli con il dilemma del bene e del male, di ciò che è giusto e sbagliato, come di qualsiasi altra cosa. Dio non lo farà al posto nostro. Se un Dio c’è, è un Dio sovrumano: a lui poco importa delle motivazioni umane. Anche se al mondo non ci fossero piú esseri umani i principî del bene e del male continuerebbero a esistere. Non credo che tra duemila anni, sempre se esisterà ancora, il mondo sarà meno malvagio, o meno buono. Il conflitto non finisce mai» (Anthony Burgess).

Completano il volume un glossario, un’appendice di testi inediti dell’autore, alcune pagine annotate del manoscritto originale.

Schermata 2022-05-05 alle 11.30.52

Leggi un estratto.

«È un libro che si può ancora leggere con un piacere assoluto, un divertimento incessante, e – a tratti – con ammirazione incredula» (dalla Prefazione di Martin Amis).

«L’opera di Burgess è una meditazione sulla violenza insensata, ma anche sugli inconvenienti della tecnologia. Che oggi sembra conoscerci piú di ogni altro» (Nicola Lagioia su «la Repubblica»).

Il traduttore e scrittore Marco Rossari su «Il Tascabile» afferma: «Mentre traducevo Arancia meccanica, mi capitava di avere leggeri fastidi percettivi. Mi svegliavo di notte con un lieve spaesamento mentale, un’accensione cerebrale simile a quella di chi dimora in un paese straniero di cui non conosce una parola […]. Burgess diceva d’avere usato il gergo per il lavaggio del cervello. E in effetti capitava una cosa simile. Metamorfosi encefaliche, piccoli smottamenti sinaptici. Era esilarante ed era straniante».

Marco Rossari presenta Arancia Meccanica con Benedetta Pallavidino:

Nel 1971 Stanley Kubrick realizzò il film omonimo che rese ancor piú celebre il romanzo: