Gianni SollaTempesta madre

14+

Un romanzo delicato e aspro, che racconta in modo spudorato il rapporto sentimentale fondativo, quello tra madre e figlio.

All’istituto Santa Sofia, Jacopo è il solo maschio della classe, e a otto anni il suo rapporto con le donne è già complicato. A partire da quello con la madre, che gli fa imparare a memoria versi di Majakovskij, spegne i mozziconi di sigaretta nei piatti ed è divorata dalla voglia di vivere. Per le suore della scuola è chiaro che quella ragazza con la maglietta troppo corta è all’origine dei comportamenti di Jacopo: taciturno, fin troppo interessato alle gambe delle sue compagne e soprattutto fissato con la scrittura. I suoi temi, che hanno sempre lei come protagonista, fanno il giro della scuola.

Sua madre e suo padre non vivono insieme ma non hanno mai smesso di litigare furiosamente, lei in italiano e lui in napoletano, lui macellaio e lei segretaria della Brahms edizioni musicali. Una notte, Jacopo e la segretaria – cosí lui chiama sua madre – si trasferiscono abusivamente in una palazzina popolare al Rione delle mosche: due buste, una scatola, e lo zaino di scuola come unico bagaglio. L’ascensore non funziona e il bagno è senza porta, ma c’è un solo letto in cui dormire: se Jacopo dovesse scegliere un momento perfetto della sua vita, indicherebbe quello.

Un romanzo amaro, ironico, abrasivo, che rivela una nuova voce di inusuale freschezza, in cui il sorriso e l’emozione convivono a ogni pagina. Gianni Solla si fa spazio tra gli scrittori capaci di affrontare il dolore a viso scoperto, con grande fiducia nella letteratura.

Leggi un estratto.

«Ricorda per umorismo Woody Allen e per la capacità di affilata introspezione alcuni romanzi di Moravia» (Antonio Pascale, «Il Mattino»).

«Uno: Solla sa scrivere. Due: Ti fa ridere quando sei sul precipizio della commozione» (Diego De Silva, «Tuttolibri»).

«In Tempesta madre l’allegria e la commozione emergono esattamente quando è necessario, risaltando a luce piena. Solla si rivela un fuoriclasse nella posologia delle emozioni» (Nicola H. Cosentino, «La Lettura»).

«Una storia incantevole, che ha i colori accesi dell’infanzia e gli odori aspri della disillusione. Un passo a due commovente, allegrissimo e spietato» (Valentina Farinaccio, «Il Foglio»).

«Un romanzo bellissimo: originale e poetico» (Daniele Sanzone, «Il Fatto Quotidiano»).

«Un racconto delicato e a tratti esilarante, fatto della malinconia e della febbre di cui si compone l’adolescenza, tra primi amori e primi orrori» (Marco Rossari, «D – la Repubblica»).

«Gianni Solla con Tempesta madre ha dato vita a un personaggio raro, letterario e profondamente umano, traboccante di vita, che con il suo impeto travolge ogni cosa, prima di tutto suo figlio Jacopo» (Pier Luigi Razzano, «la Repubblica»).

«Una scrittura delicata e feroce quella di Solla, tanto piú deduttiva quanto piú riesce ad accostare ossimori, la pazzia con l’amore, l’attrazione e il rifiuto» (Mary B. Tolusso, «Il Piccolo»).

«Un romanzo con una scrittura precisa e pertinente, e una lingua affilata che sta alla larga dal compiacimento e oscilla, perenne, tra abrasività e ironia» (Filippo Maria Battaglia, Sky tg24).

Su Fanpage.it l’intervista all’autore:

Gianni Solla ha raccontato il romanzo su IBS.it

e a Fahrenheit, su Radio3

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