Elio Germano, Chiara LaganiLa mia battaglia

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Una feroce e allucinata narrazione che scuote le coscienze e lancia un segnale d’allarme: chi di noi può dirsi libero di pensare con la propria testa?

Un attore, forse un comico, durante uno spettacolo di intrattenimento entra in scena dal fondo della platea e con un sorriso complice coinvolge tutti i presenti in quella che pare una riflessione sulle questioni che affliggono la società civile. Piano piano tra appelli alla necessità di resuscitare una società agonizzante, slogan politici sul senso di comunità e sulla meritocrazia, proclami sulla patria e sulla sicurezza, quell’uomo, in un crescendo di autocompiacimento, porterà l’uditorio a una sorprendente conseguenza finale, mostrando come la seduzione autoritaria nasconda un raffinato congegno ideologico, uno strumento persuasivo vorace di consenso, che inganna la logica, manipolandola.

Con un ritmo serrato, un meccanismo perfetto e volutamente provocatorio, Elio Germano e Chiara Lagani ci trascinano in una narrazione avvolgente e disturbante, facendoci vivere un incubo a occhi aperti, tanto piú inquietante perché non cosí lontano dalla realtà.

Leggi un estratto.

Da La mia battaglia è stato tratto l’omonimo spettacolo teatrale e un’esperienza in realtà virtuale dal titolo Segnale d’allarme:

Elio Germano lo racconta su TV2000:

«La mia battaglia è un lavoro teatrale che fa paura. Lo spettatore esce spaesato di fronte a quel che ha sentito e visto, come “tradito” nelle sue attese; esce impaurito per le reazioni di chi gli è seduto di fianco, cioè per le adesioni esaltate a temi scabrosi o per inattesi comportamenti isterici; esce infine turbato quando si accorge di essersi specchiato nel proprio lato oscuro, in quel cuore di tenebra che il teatro all’improvviso ha saputo mostrargli» (Rodolfo Sacchettini, dall’intervista agli autori contenuta nel libro).

«Germano con la complicità di Chiara Lagani, riesce a trascinarti dentro un esperimento sociale di inquietudine crescente spacciandotelo per un invito al ballo; e con la sua capacità scenica e con le parole che ha scelto conduce lo spettatore per sentieri che si biforcano sino al cospetto delle possibili e piú terrificanti versioni di sé» (Silvia Veroli, «il manifesto»).

«Una lettura che provoca tante emozioni» (Igiaba Scego su «Internazionale»).

«Un monologo che, almeno all’apparenza, dichiara guerra ai nei della società odierna» (Sofia Mattioli, «La Stampa»).

Su «Il Resto del Carlino» l’intervista di Roberta Bezzi a Chiara Lagani.

«Un testo che riesce a descrivere con efficacia la forza della parola, il potere della dialettica, le sirene della propaganda» (Eugenio Murrali, «Il Foglio»).

Su “BookZ”, la serie di video de «L’Espresso» dedicata ai consigli letterari per la generazione Z, Elio Germano racconta i libri che ha amato da giovane e quelli che non ha avuto ancora il tempo di aprire. E presenta anche La mia battaglia: