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Phileas Fogg, gentiluomo inglese flemmatico e razionale, scommette con i soci del suo club che riuscirà a compiere in ottanta giorni il giro del mondo. Insieme al domestico Passepartout, a bordo di treni, piroscafi o su un dorso d’elefante, attraverserà terre esotiche e luoghi pericolosi, dall’Italia all’Egitto, dall’India al Giappone agli Stati Uniti.
Senza sapere, però, che sulle sue tracce si è messo un caparbio poliziotto, convinto che Fogg sia l’autore di un audace furto perpetrato ai danni di una banca: una corsa prodigiosa attorno alla Terra per entrare in un altro universo, quello dell’avventura e della sfida allo spazio e al tempo dell’uomo.
– Ma Mr Fogg, questo termine di ottanta giorni è stato calcolato solo come il tempo minimo.
– Un tempo minimo, adoperato bene, basta per tutto.
– Ma per non oltrepassarlo bisogna letteralmente saltare dalle ferrovie ai vapori e dai vapori alle strade ferrate.
– Io salterò letteralmente.
– È uno scherzo!
– Un buon Inglese non scherza mai quando si tratta di una cosa seria come una scommessa, – rispose Phileas Fogg. – Scommetto ventimila sterline contro chiunque che farò il giro della terra in ottanta giorni, o anche meno, cioè 1920 ore o centoquindicimiladuecento minuti. Accettate?
– Accettiamo.
«Un libro che certamente mi ha travolto nell’adolescenza e oltre»; su Rai Cultura Giacomo Debenedetti racconta il romanzo.
Numerosi sono stati gli adattamenti televisivi e cinematografici. La produzione piú recente, del 2021, è la serie in otto puntate andata in onda su Rai 2:
Il giro del mondo in ottanta giorni è un libro consigliato dall’insegnante.
