Quando ci raccontano l’etimologia di una parola proviamo spesso una sensazione di meraviglia, perché riconosciamo qualcosa che non sapevamo di sapere, un universo di elementi che era sotto i nostri occhi ma che non avevamo mai notato. Allora come è possibile che l’etimologia, cosí carica di fascino, non riceva, neanche a scuola o all’università, la considerazione che merita?
Divertente, Confine, Felicità, Social, Memoria, Scuola, Contento, Fiducia, Parola, Resistenza: soffermandosi sull’etimologia di queste dieci parole, Marco Balzano ci accompagna nei meandri della lingua alla scoperta dei suoi segreti. Perché ogni parola ha una voce e una propria storia da raccontare.
«Conoscere la storia di una parola ci permette di acquisire un parametro di confronto con l’oggi. Se non abbiamo altro che il presente, infatti, è facile che ne rimaniamo ostaggi. Il nostro tempo, ad esempio, è un’epoca in cui la lingua, per molte ragioni, viene usata in modi spesso banali, ultrasintetici, semplificati. Seguirne la nascita dalla radice, invece, offre la possibilità di mettere in discussione l’uso che ne facciamo e ci autorizza a intervenire nella comunità dei parlanti di cui siamo parte».
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«Balzano mi ha rammentato l’importanza pratica di comprendere ciò che dico, di sapere quello che le parole che adopero devono significare, in senso vitale e profondo. Devo a Balzano l’aver capito ciò che alcuni termini che uso con disinvoltura implicano sul serio» (Alberto Manguel, «la Repubblica»).
«Antidoto a tempi incerti. Alla miseria di certi discorsi urlati, sguaiati. Strumento per riflettere, per ragionare sulla storia e sulle storie che ogni parola porta con sé» (Annachiara Sacchi, «Corriere della Sera»).
«Un inno all’etimologia, intesa quale formidabile strumento educativo specie per i giovani» (Francesco Durante, «Il Mattino»).
«Quelle dieci scelte, con il bisturi della ricerca etimologica, affiorano lucenti e ricche di quel senso opposto alla superficialità con cui spesso parliamo» («Il Messaggero»).
«Un piccolo saggio di grande significato. Un testo prezioso che ci viene naturale pensare come lettura scolastica» (Carlo Martinelli, «Il Trentino»).