Stefano JossaLa piú bella del mondo

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Da secoli è per tutti la lingua dell’amore. Suona piú come un clavicembalo che come una chitarra rock, e questo la rende uno strumento delicato da maneggiare. Ma al di là di ogni stereotipo, la lingua italiana è semplicemente meravigliosa. Che cosa la rende tanto speciale?

In un viaggio appassionato attraverso i suoi usi e la sua storia, tra un pranzo con Dante e un’incursione sul palco di Sanremo con Leopardi, Stefano Jossa ci svela tutta la bellezza dell’italiano. Una lingua d’invenzione, creata a tavolino dai letterati nel corso dei secoli e diventata nazionale prima ancora che esistesse la nazione. Può essere notarile, burocratica, aulica, ma anche finalizzata alla creatività, al gioco verbale. Una lingua da amare per la quantità di metafore che affolla il linguaggio quotidiano, per la stratificazione di significati che ci permette di leggere il mondo, per la straordinaria ricchezza delle sue rime, introdotte dai poeti dello stilnovo e rivitalizzate oggi dalla musica rap.

«La lingua è un rifugio, una casa del cuore, dove troviamo tutto ciò che non troviamo nel mondo: non solo l’anima e i sogni, ma l’immaginazione, la creazione, i fantasmi del passato e le utopie del presente».

Leggi un estratto.

«Un racconto di quanto sia varia, ricca e bella la lingua italiana» (Benedetta Cibrario su «Grazia»).

«Il libro di Jossa fa bene ciò per cui è stato progettato: raccontare l’italiano a un pubblico non specialista, suscitando anche qualche curiosità» (Matteo Motolese, «Il Sole 24 Ore»).

«Grazie al tono pacato della conversazione dotta e accattivante dell’autore, il lettore può seguire una coinvolgente rassegna delle doti formali ed espressive del “bello stile”» (Nicola De Blasi, «Il Mattino»).

«Sbaglia chi pensa che questo sia un libro per dotti cultori e intellettuali: al contrario, Jossa riesce a parlare a tutti, proponendo una lettura che è colta e divertente al tempo stesso» (Marzia Apice, «ANSA»).