Un libro che ha il coraggio di raccontare quando l’amore si trasforma in crimine. Ogni tre giorni, in Italia, un uomo uccide una donna. La uccide nonostante sia sua moglie, sua figlia o la sua ex. La uccide perché è sua moglie, sua figlia o la sua ex. Le vittime del femminicidio muoiono per la rabbia, la gelosia, l’orgoglio degli uomini. Ma soprattutto muoiono perché sono donne, ancora troppo spesso silenziose, educate a una folle rassegnazione che non le spinge a denunciare chi abusa di loro. Nel 2007 Matilde D’Errico ha cominciato a far emergere il dramma della violenza sulle donne nella trasmissione televisiva Amore criminale, di cui è autrice e regista. In nove anni ha portato sullo schermo centinaia di storie vere – storie di vittime soprattutto, ma anche di chi, nonostante gli abusi, ce l’ha fatta – sempre senza morbosità, senza retorica. Ed è cosí, con la stessa misura, che ce ne racconta alcune in questo libro, dove a parlare, nella loro drammaticità, sono semplicemente i fatti.
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La presentazione all’archivio storico di Taormina:
Il programma televisivo da cui è nata l’idea del libro.