La storia inedita di Francesca Morvillo, unica giudice donna uccisa in Italia, nell’attentato di Capaci, accanto a Giovanni Falcone. La sua vita testimonia un profondo impegno per la giustizia.
Dal 23 maggio del 1992, strage di Capaci, Francesca Morvillo è stata ingabbiata e resa invisibile nella definizione «moglie di» Giovanni Falcone, che muore per una tragica fatalità. Invece è stata una magistrata di estremo valore, per oltre sedici anni sostituto procuratore al Tribunale minorile di Palermo dove, con un approccio all’avanguardia, ha cercato di recuperare i bambini finiti in carcere. Successivamente, al Tribunale di Appello ha seguito processi cruciali contro la mafia, tra cui quello a carico di Vito Ciancimino.
Servendosi di testimonianze esclusive, come quella del fratello Alfredo, e di documenti inediti, Sabrina Pisu delinea un ritratto profondo di Francesca Morvillo: una donna libera e riservata, innamorata di un ideale di giustizia, che alle parole ha preferito l’impegno silenzioso e il dovere quotidiano. Una storia che, lontano da retoriche celebrazioni, continua a brillare, e a segnare la strada, come una stella.
Leggi un estratto.
«Una lettura coinvolgente, a tratti emozionante» (Eliana Di Caro, «Il Sole 24 Ore»).
«Pisu torna a seguire il fil rouge impietoso delle storie insanguinate dalla guerra di mafia dopo aver pubblicato Mi prendo il mondo ovunque sia su e con Letizia Battaglia» (Federica Bassignana, «Il Foglio»).
«Sabrina Pisu restituisce voce e parole a Francesca Morvillo, l’unica giudice donna uccisa in Italia dalla mafia. Lo fa senza retorica, ma sempre con sensibilità sorprendente, approfondendo la figura di una magistrata all’avanguardia»; su «Domani» l’intervista di Francesco Trotta.
L’autrice è stata ospite a TV2000 in occasione dell’anniversario della Strage di Capaci:
Sul blog Biancamano2 l’intervista di Giulia Priore a Sabrina Pisu.