Andre Agassi Open
Un ragazzo che odia il tennis con tutto il cuore «condannato» a diventare il campione più popolare degli ultimi trent’anni.
Un padre dispotico e ossessivo che con i suoi metodi brutali diede l’avvio a una delle carriere sportive più sfolgoranti e anche controverse di tutti i tempi. Gli allenamenti a ritmi disumani – 2500 palle al giorno, cioè 17500 la settimana, cioè un milione di palle l’anno – contro un marchingegno crudele che sembra un drago. La solitudine assoluta in campo che gli nega qualsiasi forma di gioventù. La chioma punk, gli orecchini, il rossetto con il quale si truccava prima di scendere in campo, come personalissima forma di protesta contro il mondo. E poi una carriera da numero uno lunga vent’anni e 1000 match.