Giorgio SciannaQualcosa c’inventeremo

Liceo scientifico G. Marconi (Pesaro)
Classe: I G
Docente: Francesca Gasperini

Qualcosa c’inventeremo narra le vicende di due fratelli orfani, Mirko e Tommaso. I due ragazzi dovranno sopravvivere alle insidie della metropoli milanese incontrando ostacoli che cercheranno di superare con le proprie forze, rifiutando l’aiuto degli adulti che li circondano. Mirko, mentre svolgerà le normali attività da adolescente come giocare a basket, uscire e viaggiare con gli amici, si imbatterà nell’illegalità, e in piú dovrà occuparsi del fratellino Tommaso. Tutte le sue scelte saranno sempre messe in discussione dagli adulti, in particolare dallo zio Eugenio, che secondo Mirko rappresenta «il tutore severo». Infatti leggendo il romanzo sarà il punto di vista di Mirko a permetterci di entrare nei suoi pensieri e nella sua vita, facendoci credere che tutto ciò che fa sia giusto. Riflettendoci su, alla fine della lettura potremo capire quanto assurde possano essere alcune sue scelte.

Scianna ha deciso di raccontarci una vicenda di adolescenti, affrontando temi come l’illegalità, la grande divisione tra il mondo degli adulti e quello dei ragazzi, la sofferenza per la perdita dei genitori. Riesce a narrare questa storia facendo commuovere dolcemente il lettore, ma nello stesso tempo non mancano i momenti di suspense in una trama avvincente e coinvolgente, che conquista. Una volta partita la lettura non riusciremo piú a fermarla perché, incuriositi e conquistati dagli eventi, sfoglieremo pagine su pagine leggendo il tutto d’un fiato.

L’autore ha deciso di utilizzare un gergo comune, facendo anche ricorso a qualche termine piú spinto. Molto azzeccata questa scelta, che fa comprendere maggiormente il contesto. Questo libro è sicuramente indirizzato ad un pubblico di ragazzi, ma anche gli adulti leggendolo potrebbero comprendere meglio tutti i loro problemi, dai piú banali ai più seri.

Attraverso questo libro non ho solamente realizzato che certe situazioni vanno evitate, ma ho anche capito che al mondo c’è gente molto piú sfortunata di me e che quindi devo vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo. Ringrazio veramente di cuore Scianna per aver scritto questo libro che mi ha permesso di crescere sotto ogni punto di vista e che mi ha fatto diventare una persona migliore.

 

Liceo scientifico C. Cafiero (Barletta)
Classe: II A
Docente: Silvia Grima

«Gli errori sono allegri». Così, citando il filosofo Albert Camus, lo scrittore Giorgio Scianna introduce il suo romanzo, Qualcosa ci inventeremo. Un incipit forte e conciso che è rimasto impresso nella mente dei lettori durante l’intera narrazione, come un vero e proprio verdetto. L’autore ha incontrato gli studenti di nove classi seconde del Liceo scientifico che hanno partecipato al Progetto lettura “Incontro con l’autore” in collaborazione con il Punto Einaudi di Barletta.

I protagonisti della storia sono due fratelli di 11 e 17 anni rimasti orfani all’improvviso, i quali sono completamente soli nell’affrontare i problemi quotidiani. Nel corso della vicenda varie situazioni e varie esperienze li porteranno a crescere e a maturare. Narrato in terza persona, adottando il punto di vista di una ragazzino, libero da qualsiasi imposizione letteraria, il romanzo è stato agevole nella lettura e soprattutto ha tenuto continuamente noi lettori con il fiato sospeso. Quello di Scianna è sicuramente un romanzo pieno di tematiche rilevanti, dall’adolescenza, con le sue complicazioni, all’importanza del ruolo dei genitori.

L’incontro con l’autore ha visto come veri e propri protagonisti gli studenti, i quali hanno posto allo scrittore interessanti domande su alcuni episodi chiave del libro, sul finale, assolutamente inaspettato, sul messaggio educativo che il romanzo ha intenzione di trasmettere o semplicemente hanno espresso la loro opinione dopo la lettura. L’autore ha risposto in maniera esaustiva, ha creato un vero e proprio dibattito molto avvincente e il tutto si è svolto in un’atmosfera colloquiale e serena. Per i ragazzi coinvolti nell’iniziativa l’esito dell’esperienza è stato del tutto positivo perché sia la lettura del libro, sia l’incontro con lo scrittore, si sono rivelati momenti di confronto e di maturazione.

In conclusione Giorgio Scianna ha rivolto a tutti i presenti un grande invito, ossia quello di vivere al meglio l’età dell’adolescenza, con tutti i suoi sbagli, con tutte le sue delusioni, cercando tuttavia di mantenere sempre vivo il senso di responsabilità nell’intraprendere determinate scelte o magari, chissà… di inventare qualcosa di positivo anche dagli errori.