Benedetta TobagiCome mi batte forte il tuo cuore

Silvia Vitucci (Roma)

Lessi Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre di Benedetta Tobagi quando uscì, nel 2009, e mi piacque moltissimo, per la sua scrittura tersa e per il modo in cui dimensione pubblica e privata sono inestricabilmente intrecciate. Mi colpì molto l’editoriale che gli dedicò Ferruccio De Bortoli sul «Corriere della Sera», essendomi ritrovata in particolare in queste parole: «Un libro che andrebbe letto anche a scuola. Noi ci auguriamo leggendo queste pagine così belle e nobili di non dover più rivivere gli anni di piombo, anche se ne vediamo ripetersi alcuni dei sintomi. E immersi nel liquido a volte maleodorante della nostra contemporaneità, ci domandiamo, con senso di angoscia, come ci ricorderanno i nostri figli. E se stiamo facendo di tutto per consegnare loro una società migliore».

È per questo motivo che quando ho scoperto che la responsabile del Punto Einaudi di Via Bisagno poteva metterci in contatto con Benedetta Tobagi, ho pensato che dovevamo assolutamente invitarla nel liceo dove insegno, il Nomentano. Infatti leggere a scuola questo libro è un dovere anche nella mia ottica, non soltanto perché Tobagi permette di conoscere meglio la complessità degli anni Settanta, ma anche perché, raccontandoci chi era suo padre, ci presenta un modello di onestà intellettuale cui possono ispirarsi anche le nuove generazioni.

L’incontro di Benedetta Tobagi con le numerosi classi affollate nell’aula magna del Liceo Nomentano in una mattinata di febbraio ha egregiamente retto le mie innegabilmente alte aspettative: l’efficacia comunicativa della parola scritta di questa giornalista e scrittrice è pari alla ricchezza comunicativa della sua parola orale. Io e i miei colleghi coinvolti nell’iniziativa siamo rimasti tutti colpiti dalla sua capacità di dialogare con i ragazzi: non è facile trovare qualcuno che sia in grado di ascoltare con interesse autentico le loro domande, che hanno trovato risposte caratterizzate al contempo da una notevole puntualità e da uno sguardo ampio sulla complessità degli anni Settanta.

Silvia Vitucci insegna lettere al liceo Nomentano di Roma.