Erminia d’Auria (Cava de’ Tirreni)
«La mammana racconta e volge allo sguardo del lettore quelle verità che non si vedono, si sentono con il cuore. Quando stavo per acquistare questo libro, incrociai lo sguardo della mia prof. di lettere e lei mi disse: “Sono sicura che a te piacerà molto!”»
Questo è ciò che una mia alunna ha scritto in un compito in classe dopo aver letto il romanzo di Antonella Ossorio. Autrice di libri per ragazzi, Antonella Ossorio è riuscita, con un romanzo forte ed intenso, ad arrivare al cuore di tutti i miei studenti, che l’hanno acclamata come una rockstar durante l’incontro che si è tenuto presso il nostro Liceo.
L’amore declinato in tutte le sue possibili accezioni, in tutte le sfumature che rifuggono qualsiasi aggettivazione, perché priverebbe il romanzo della sua caleidoscopica varietà, è il tema portante della storia. Un amore che non ha bisogno di etichette, che sa di «sorellanza», disponibilità incondizionata, di scelte dolorose ma inevitabili per conquistare la catarsi che solo la consapevolezza di sé può donare.
Lucina, colei che «porta i bambini verso la luce», lascia che il timone del suo cuore e della sua vita venga condotto dalla sua cometa, Stella, la «capa janca», gemella di carne e di sangue di quella sorprendente cometa che aveva segnato la sua nascita, condannata ad un destino di pregiudizio a cui lei, con ostinata caparbietà, l’ha sottratta, difendendola con tutte le sue forze. La fuga dal mondo meschino e gretto della provincia verso la babelica Napoli, un luogo in cui sprofondare per poi riconoscersi, è il percorso di formazione di Lucina, ma non solo, di Bartolomeo, che troverà il coraggio di riappropriarsi della sua famiglia, contro tutto e contro tutti, di Stella, a cui Lucina, pur senza averla mai partorita, donerà la vita per la seconda volta.
La mammana è un romanzo d’amore, ma non del genere dei romanzi di appendice: è una storia dominata dall’amore che «omnia vincit», soprattutto il pregiudizio nei confronti della diversità. Forse è proprio questo che ha colpito particolarmente la fantasia dei miei studenti che hanno letto il libro: il concetto di «diversità» qui diviene un punto di forza dei protagonisti che vivono un amore che si direbbe 2.0, in grado di abbattere definitivamente le barriere dell’ignoranza. Ciò che affascina particolarmente di questo romanzo è la poesia che diventa il filtro di tutti i sentimenti, di tutte le emozioni raccontate nel libro, ma, soprattutto di quelle che suscita nel lettore, che riuscirà a sentire la storia come propria, a rielaborarla attraverso i battiti del suo cuore, moltiplicandone all’infinito tutte le possibili soluzioni.
Erminia d’Auria insegna lettere e latino al liceo scientifico A. Genoino di Cava de’ Tirreni (SA).